Inchiesta P4 a Napoli, sfilata di testimoni eccellenti

Pubblicato il 27 Febbraio 2011 - 10:35 OLTRE 6 MESI FA

NAPOLI – Sarebbe popolata da testimoni eccellenti l’inchiesta della Procura di Napoli sulla presunta associazione segreta ribattezzata P4. Lo scrive il Corriere della Sera, che elenca i nomi di alcune persone sentite dai pm Woodcock e Curcio. Nei giorni scorsi, riporta il quotidiano, sarebbe stato ascoltato come persona informata sui fatti il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta.

Secondo i pubblici ministeri la loggia aveva come obiettivo quello di “interferire sull’esercizio delle funzioni di organi costituzionali, di amministrazioni pubbliche, anche ad ordinamento autonomo, di enti pubblici anche economici, nonché di servizi pubblici essenziali di interesse nazionale”.

Interrogato anche il presidente del Copasir Massimo D’Alema, al quale i pm avrebbero chiesto conto di alcuni lavori dell’organismo che controlla l’operato dei servizi segreti. Tra le persone ascoltate ci sarebbe anche il vicepresidente di Fli Italo Bocchino, per chiarire alcune vicende legate alla macchina del fango più volte denunciata dal parlamentare e ai mancati finanziamenti al giornale Roma, di cui è editore. Dopo Bocchino, sempre secondo il Corriere, sarebbe stato ascoltato anche il dg della Rai Mauro Masi.

L’inchiesta è ancora coperta da riserbo, male indagini ruoterebbero intorno a un maresciallo dei carabinieri, Enrico La Monica. Il carabiniere, che voleva essere arruolato nei servizi segreti, è accusato di far parte di un “sodalizio criminoso, unitamente ad altri esponenti delle istituzioni dello Stato e del “mondo degli affari”, costituito e mantenuto in vita allo scopo di commettere un numero indeterminato di reati contro la pubblica amministrazione e contro l’amministrazione della giustizia”.

Il sospetto è che abbia rivelato “in più occasioni, notizie coperte da segreto, anche attinte da altri appartenenti alle forze dell’ordine”. Tra le persone “legate” al carabiniere e perquisite alla ricerca di elementi di prova c’è anche Valter Lavitola, l’editore e direttore del giornale Avanti! noto per aver cercato notizie a Saint Lucia su chi si nascondesse dietro le società off-shore proprietarie della casa di Montecarlo venduta da Alleanza nazionale e abitata dal cognato di Gianfranco Fini.