Infermiera Fausta Bonino, pm: “Riesumare 8 corpi”

di redazione Blitz
Pubblicato il 5 Aprile 2016 - 14:19 OLTRE 6 MESI FA
Infermiera Fausta Bonino, pm: "Riesumare 8 corpi"

Infermiera Fausta Bonino, pm: “Riesumare 8 corpi” (Foto Ansa)

PIOMBINO (LIVORNO) – Inchiesta su Fausta Bonino, l’infermiera dell’ospedale di Piombino (Livorno) accusata di aver ucciso diversi pazienti somministrando loro anticoagulanti: i pubblici ministeri chiedono che siano riesumati otto dei tredici cadaveri che risalirebbero a lei, per avere conferme sulla presenza di eparina o altri farmaci killer. Anche se il numero di morti fatti risalire all’infermiera potrebbe aumentare, perché aumentano i parenti di persone decedute nel nosocomio toscano che sospettano una morte diversa dei propri congiunti, spiega Marco Gasperetti sul Corriere della Sera.

Lei, Fausta Bonino, continua a negare ogni addebito, giura persino sui figli e sul marito, come spiega Gasperetti:

A testa alta, determinata, sicura di sé; mai un momento di smarrimento, mai un attimo di commozione. Neppure quando ha giurato sui figli e sul marito di non essere lei l’assassina seriale dell’ospedale di Piombino. Chi si aspettava una donna prostrata dal carcere e dalle accuse che l’hanno travolta è rimasto sorpreso. Fausta Bonino, 55 anni, l’infermiera accusata di aver ucciso tredici pazienti iniettando eparina o altri farmaci anticoagulanti, per tre ore ha ribadito con forza e lucidità la propria innocenza. E ha annunciato («quando sarà finito tutto») una querela contro il figlio di una paziente che ha raccontato di averla vista fare un’iniezione alla madre che poco dopo è morta.

Anche l’avvocato che la difende, Cesarina Barghini, ribadisce il concetto: “Lei era l’unica che non faceva turni di notte e dunque era più presente in reparto rispetto agli altri colleghi”, dice, sostenendo che per questo motivo era presente in ospedale quando si sono verificati tutti i decessi.

Fausta Bonino ribadisce agli inquirenti

di essere sana di mente, di non far uso di alcol, di non essere afflitta da depressione e di avere sì una forma epilettica manifestata molti anni fa dopo un incidente stradale, ma che il disturbo non aveva ripercussioni sul lavoro. E la telefonata intercettata nella quale appare ubriaca? «Solo uno scherzo con un’amica», ha risposto. E la paura di essere arrestata? Solo chiacchiere tra colleghe.

A difenderla ci sono anche le parole di una sua collega, l’infermiera Donatella Gorini, che ha reso questa testimonianza:

“Fausta fu una delle prime ad accorgersi degli strani decessi già dopo le prime due o tre morti, ne parlammo con tutti i colleghi e chiedemmo una spiegazione alla direzione. Ci fu un audit alla quale partecipò una dottoressa di Pisa esperta del settore che ci tranquillizzò dicendo che, in alcune condizioni, si potevano manifestare alterazioni irreversibili della coagulazione”.

(Foto Ansa)