Infernetto (Roma): rapina a Roberto Speciale, ex Gdf: “Sapevano chi ero”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Febbraio 2015 - 19:34 OLTRE 6 MESI FA
Infernetto (Roma): rapina a Roberto Speciale, ex Gdf: "Sapevano chi ero"

Roberto Speciale

ROMA – “Due ore e venti di arancia meccanica. Mi chiamavano per nome, sapevano chi ero”. E’ quanto ha raccontato il generale Roberto Speciale, vittima ieri sera, 31 gennaio, di una rapina nella sua casa all’Infernetto, sud di Roma. Al vaglio della polizia in queste ore la cerchia delle persone che recentemente sono entrate in contatto con il generale e la moglie e le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona. Sotto la lente d’ingrandimento anche gli spostamenti effettuati ieri dall’uomo. Ancora da quantificare il bottino della rapina.

“Ero rientrato a piedi alle 20.10 – racconta Speciale al Messaggero – stavo per aprire la porta d’ingresso quando mi hanno tappato la bocca. All’inizio ho tentato di reagire, ma erano in tre con una pistola: una scacciacani probabilmente. Mia moglie era in casa. Ci hanno legato polsi e caviglie con delle fascette da elettricista. Prima di andare via ci hanno tolto le fascette e ci hanno legati con le mie cravatte alle poltrone. Mi hanno vuotato casa: hanno preso le medaglie ricevute in 50 anni di carriera, i gioielli di mia moglie, l’argenteria, hanno svuotato la cassaforte, preso 5mila euro che avevo in tasca per pagare delle spese. Hanno riempito la macchina di mia moglie e sono scappati. Pure il cane, un pincher, volevano portare via. Erano ragazzi tra i 20 e i 30 anni molto probabilmente albanesi. Avevano guanti e passamontagna, jeans, scarpe da ginnastica, giubbotto: divisa classica. Il capo, l’unico che parlava, aveva gli occhi azzurri e ci diceva di stare tranquilli altrimenti ci avrebbero fatto male. Io indossavo un anello e la fede, si è preso l’anello e mi ha lasciato la fede”.

Secondo quanto si è appreso, al momento non sarebbe stata formalizzata la denuncia con l’inventario degli oggetti rubati. La rapina è avvenuta ieri sera intorno alle 20. Speciale stava rientrando a casa a piedi quando tre malviventi, con il volto coperto da passamontagna, l’hanno sorpreso in giardino e costretto ad aprire la porta di casa minacciandolo con una pistola, forse una scacciacani. All’interno c’era la moglie. A entrambi sono stati legati polsi e caviglie con delle fascette. I tre rapinatori hanno svuotato la cassaforte, rubato orologi antichi, gioielli e argenteria prima di scappare lasciando i coniugi legati sulle poltrone con delle cravatte.