Irene Focardi: l’ex Davide Di Martino condannato all’ergastolo

di redazione Blitz
Pubblicato il 20 Ottobre 2016 - 14:52 OLTRE 6 MESI FA
Irene Focardi: l'ex Davide Di Martino condannato all'ergastolo

Irene Focardi: l’ex Davide Di Martino condannato all’ergastolo

FIRENZE – E’ stato condannato all’ergastolo Davide Di Martino, il 51enne fiorentino accusato dell’omicidio dell’ex compagna Irene Focardi. La ex modella di 43 anni era scomparsa di casa il 3 febbraio 2015 e il cadavere fu trovato il 29 marzo 2015 in un sacco abbandonato in un canale di scolo nella zona delle Piagge, alla periferia di Firenze. Al momento dell’omicidio l’uomo, finito a processo con le accuse di omicidio volontario e occultamento di cadavere, era ai domiciliari a seguito di una denuncia per maltrattamenti presentata dalla donna, che tuttavia non riusciva a rompere i rapporti con lui.

Per l’accusa, Di Martino avrebbe ucciso l’ex modella nella sua abitazione, colpendola con calci e pugni e aggredendola con un coltello. Avrebbe poi gettato il corpo in un canale di scolo a poche decine di metri dalla sua abitazione, dopo averlo nascosto in un sacco.

La polizia iniziò a indagare sulla scomparsa di Irene Focardi il 6 febbraio 2015, quando la squadra volante della questura intervenne a casa di Di Martino a seguito di una chiamata al 113 che segnalava una persona con intenzioni suicide. Quel giorno l’uomo, in stato confusionale dovuto all’assunzione di alcolici e psicofarmaci, aveva suonato a una vicina di casa minacciando di suicidarsi e ripetendo che Irene era morta.

Quando la vicina gli chiese di farle vedere dov’era Irene, lui rispose che era morta il giorno prima o due giorni prima, e che aveva provato a rianimarla senza riuscirci. In quell’occasione, anche in considerazione del fatto che l’uomo si trovava ai domiciliari proprio per maltrattamenti verso la compagna, la polizia avviò le indagini ed effettuò una prima perquisizione nell’abitazione di Di Martino e negli scantinati del palazzo. Nell’ambito dei successivi accertamenti, nella casa furono piazzate delle microspie. La scomparsa della donna fu denunciata formalmente solo alcune settimane dopo dalla madre, che spiegò di non essersi preoccupata in un primo momento poiché la figlia era solita allontanarsi senza dare notizie di sé anche per lunghi periodi.