Isabella Noventa, Debora Sorgato: “Su di me solo infamità”

di redazione Blitz
Pubblicato il 6 Aprile 2016 - 14:09 OLTRE 6 MESI FA
Isabella Noventa, Debora Sorgato: "Su di me solo infamità"

Isabella Noventa, Debora Sorgato: “Su di me solo infamità” (Foto da Facebook)

PADOVA – Omicidio di Isabella Noventa, Debora Sorgato, una delle tre persone arrestate, si difende e accusa: “Su di me solo infamità”.

La sorella del ballerino Freddy Sorgato, fidanzato della segretaria Isabella Noventa anche lui in cella per l’omicidio, parla dal carcere di Montorio Veronese.

“Su di me sono state detto solo infamità. Un mucchio di bugie e nulla di più”, ha detto, lamentandosi per la prima volta dall’inizio dell’inchiesta.

Prima non si era mai lamentata e non aveva mai voluto collaborare con gli inquirenti, avvalendosi della facoltà di non rispondere. Insomma, non aveva mai parlato. Ma martedì 5 aprile, scrive Marco Aldighieri sul Gazzettino,

quando il suo avvocato Roberto Morachiello è andata a trovarla si è voluta sfogare. «La mia persona in questi mesi è stata solo infangata e basta. Sembra che ci sia gusto ad attaccarmi». E da fonti molto vicine alla Procura è emerso, sempre nella giornata di ieri, che Debora Sorgato avrebbe nominato un terzo legale. Si tratterebbe del noto penalista Carlo Augenti, che però ancora nel primo pomeriggio di ieri ha sottolineato…«Al momento non mi risulta, ma nelle prossime ore potrò averne la certezza…». Spiazzati dalla mossa della loro assistita sono stati invece i due avvocati della donna delle pulizie, Roberto Morachiello e Francesco Lava, che hanno dichiarato di non essere a conoscenza di nessuna nomina di un terzo legale da parte della loro cliente. Insomma, un giallo nel giallo.

Quel che al momento è certo è che il giallo della morte di Isabella Noventa, segretaria di Albignasego (Padova) di 55 anni, anziché andare risolvendosi si complica ogni giorno di più.

Non solo non è mai stato trovato il corpo della donna, come la stessa arma del delitto, ma ancora non è chiaro il movente.

Continuano, nel frattempo, le analisi scientifiche sugli otto telefoni cellulari sequestrati ai tre arrestati (Freddy e Debora Sorgato e Manuela Cacco).  Gli inquirenti sperano di trovare in un messaggino sms o in una chat il movente del delitto.