Isabella Noventa, Manuela Cacco: mistero della sim perduta

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Aprile 2016 - 10:06 OLTRE 6 MESI FA
Isabella Noventa, Manuela Cacco: mistero della sim perduta

Isabella Noventa, Manuela Cacco: mistero della sim perduta

PADOVA – Nuovi sviluppi sul caso di Isabella Noventa: in particolar modo il mistero della sim e l’ipotesi della premeditazione. Manuela Cacco infatti finalmente sembra collaborare al fine di ricostruire il delitto di Isabella. La donna arrestata a Padova ha raccontato di aver usato una misteriosa sim per il cellulare per parlare sia con Freddy Sorgato che con la sorella Debora una volta che a casa aveva scoperto che la Noventa era stata uccisa e bisognava depistare le indagini. La sim era la stessa che la Cacco aveva regalato a Freddy, intestata a suo padre.

Ma poi dopo il depistaggio la scheda è stata distrutta, ma ormai i movimenti e le celle erano già stati agganciati. Capire come e perché era stata utilizzata la Sim potrebbe aiutare a capire se c’è stata premeditazione è ora l’obiettivo degli inquirenti.

Ma Manuela Cacco mente per paura di Freddy Sorgato? E’ quello che pensano gli inquirenti dopo che la donna ha dato una sua versione dei fatti della sera del 15 gennaio che potrebbe non corrispondere alla realtà. O meglio: l’ipotesi è che la tabaccaia, soggiogata psicologicamente dall’amante Freddy, abbia raccontato una ricostruzione del delitto che coinvolge la sola Debora Sorgato, dipingendo Sorgato come innocente. Spiega Urban Post:

E se Manuela Cacco, in quanto follemente innamorata di Freddy e pronta a tutto per lui (ricordiamo infatti che dopo il delitto non seppe rifiutarsi quando l’uomo le ordinò di indossare il giubbotto di Isabella per fingersi lei) avesse scaricato ogni responsabilità dell’omicidio su Debora solo per compiacere il suo uomo? Se ancora stesse subendo un forte condizionamento psicologico e volesse in ogni modo scagionare Freddy? Potrebbe essere. La speranza è che dagli accertamenti scientifici sugli 8 cellulari e i 5 pc sequestrati agli indagati possa emergere qualche elemento utile in più agli inquirenti, così che i contorni di questo efferato delitto possano essere definiti. Le parole della Cacco, infatti, sarebbero smentite anche dalle indiscrezioni che giungono dal laboratorio di analisi dove si stanno compiendo gli accertamenti sulle tracce ematiche ripulite con la candeggina rinvenute nella villetta di via Sabbioni teatro del delitto: quel sangue, infatti, non apparterrebbe a Isabella Noventa.