Morti dimenticati dell’ex Santa Rita: pazienti in obitorio anche 7 mesi

Pubblicato il 20 Febbraio 2012 - 20:57 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Scrive ‘Il Giornale’ che all’istituto Città Studi, l’ex clinica Santa Rita, molte persone morte sono “dimenticate” in obitorio per giorni e giorni, anche per mesi. Dimenticati perché non hanno nessuno che li ricorda, che chieda il cadavere e che li seppellisca. A tal punto che a volte ci pensa la clinica, oppure il Comune di appartenenza, a dare ai morti giusta sepoltura.

I morti rimangono in obitorio per giorno “in qualche caso anche per alcuni mesi”, spiega il direttore sanitario Pasquale Ferrante. Uno dei casi più clamorosi, racconta ‘Il Giornale’, è quello di un paziente macedone, il cui corpo è rimasto nelle celle frigorifere per ben sette mese. Tanto ci è voluto per rintracciare la famiglia del defunto.

In altri casi è lo stesso ospedale che decide di sobbarcarsi le spese del funerale: poco tempo fa è capitato con un clochard, deceduto in ospedale e rimasto in obitorio per due settimane. Dopo di che la clinica Città Studi si è offerta di provvedere alle spese di trasporto e il Comune di residenza del senza tetto, proveniente dalla provincia di Pavia, ha pensato alla sepoltura e a tutto il resto.

Il punto è che il Comune non può seppellire qualcuno che una famiglia ce l’ha. Ma allo stesso tempo ci vogliono molti giorni per rintracciare delle famiglie, magari lontane e con cui il defunto non aveva più contatti. In quel caso il defunto rimane nel limbo dell’obitorio che automaticamente diventa un cimitero di nessuno, dove i corpi vengono dimenticati e lasciati lì, in attesa che qualcuno se li vada a prendere.