L’Italia dei divieti. Castelli di sabbia via dalle spiagge e niente zoccoli: ecco tutte le ordinanze più curiose

Pubblicato il 2 Luglio 2010 - 11:56 OLTRE 6 MESI FA

È proprio il caso di dirlo: paese che vai, divieto che trovi. In Italia, infatti, dal 2008 ciascuna amministrazione comunale può emettere ordinanze su tutti gli aspetti legati all’ordine pubblico e alla sicurezza all’interno del suo territorio. Una recente statistica ha recensito ben 156 divieti esistenti in diverse città e località italiane, ma il dato non è aggiornato, perché fermo a qualche mese fa. Ecco una rassegna dei divieti più curiosi in vigore in alcune località italiane.

Eraclea. Nella località balneare in provincia di Venezia non si può: andare in giro in spiaggia senza maglietta, giocare a pallone sull’arenile, raccogliere conchiglie e prelevare sabbia. Il divieto più curioso, risalente addirittura al 2004, è però quello di costruire castelli di sabbia e scavare buche, passatempo preferito da tutti i bambini di ogni generazione.

Capri. Nella conosciuta e rinomata isola del Golfo di Napoli, è vietato mangiare un panino in spiaggia e non si possono indossare zoccoli per le vie del centro.

Positano. Nel centro della costiera amalfitana, sono in vigore gli stessi divieti previsti nell’isola di Capri. Ma bisogna fare attenzione anche ai fuochi d’artificio. Chi volesse festeggiare a suon di botti, può farlo solo di sabato. Negli altri giorni della settimana, si rischia infatti una multa di 500 euro. la motivazione del divieto è piuttosto curiosa: il timore è che gli spettacoli pirotecnici possano sviluppare incendi. Perché allora l’ordinanza esclude il sabato? Mistero.

Sorrento. L cittadina napoletana ha introdotto dei limiti per gli artisti di strada. Non possono stazionare per più di 15 minuti nello stesso posto. Per proseguire lo spettacolo, devono quindi o rispettare i tempi previsti o spostarsi almeno di 500 metri.

Vigevano. In provincia di Pavia, è vietato sedersi ai piedi dei monumenti storici per non turbare il pubblico decoro. Questo divieto, ignorato da due ragazze entrambe di Vigevano, è costato alle due una multa di 160 euro a testa da parte della locale Polizia urbana. Nonostante in piazza Ducale, dove si trova la statua del San Giovannino, non ci fossero cartelli a segnalare il divieto.

Lucca. Nel centro toscano, chi viene sorpreso a dare da mangiare ai piccioni rischia una multa di 500 euro. I divieti non sono finiti qui. A Lucca è infatti vietato aprire negozi di kebab nel centro storico.

Gallarate. In provincia di Varese è previsto il porto abusivo di bottiglia di birra. Ne sa qualcosa un ventottenne che intorno a mezzanotte si è visto appioppare una multa di 500 euro perché sorpreso con la birra in mano dalla polizia locale.