Ivrea, polizia sbarra ingresso asilo a gemelline non vaccinate. La mamma in sciopero della fame

di redazione Blitz
Pubblicato il 9 Settembre 2019 - 23:44 OLTRE 6 MESI FA
Ivrea, polizia sbarra ingresso asilo a gemelline non vaccinate. La mamma in sciopero della fame

La mamma delle gemelline escluse da un asilo a Ivrea perché non vaccinate

TORINO – Primo giorno di scuola movimentato in una materna privata di Ivrea (Torino) che ha vietato l’ingresso a due gemelline di tre anni perché non in regola con i vaccini. A presidiare i cancelli sono intervenute anche le forze dell’ordine, con la mamma delle piccole che ha avviato uno sciopero della fame. 

Contro il provvedimento la donna ha anche indetto un presidio nel cortile dell’asilo, il Villa Girelli. “Porterò avanti lo sciopero sino a quando non verrà trovata una soluzione. Sino a quando le mie bambine non avranno il loro armadietto”, ha annunciato la donna in un video su Facebook.

Il filmato è stato ripreso dalla consigliera regionale M5S Francesca Frediani. “Non si doveva arrivare a questo punto – commenta la stessa consigliera sempre sui social – L’esasperazione dei rapporti tra scuole e famiglie è un grande fallimento di una politica che ha solo saputo imporre anziché comprendere e dialogare”.

La madre è rimasta nel cortile della materna tutto il giorno, con la polizia che sin dalle prime ore del mattino le ha sbarrato la strada. Alle sue figlie, spiega, mancano solo alcune profilassi, a suo avviso facoltative, come quella contro il morbillo. “Ho presentato un’istanza all’Asl per avere chiarimenti e mettermi in regola. E questo – sostiene – mi dà diritto a poter entrare”.

Il braccio di ferro con la direzione della materna, in realtà, va avanti da tempo. E l’esclusione delle due bimbe era stata ampiamente annunciata. Lo scorso giugno la scuola aveva infatti inviato una lettera alla madre per informarla che le gemelline non sarebbero state ammesse. “Non sono in regola con le vaccinazioni”, aveva scritto e ribadito l’istituto. Ma oggi la madre si è presentata lo stesso, prima della campanella, tenendo per mano le due bimbe. “Possiamo entrare comunque”, ha ripetuto. E dal cortile non si è più mossa.

“Abbiamo sempre cercato il dialogo e non lo scontro. Non è una questione nuova. Applichiamo la cosiddetta legge Lorenzin”, spiega l’avvocato Federica Ranieri che in questa vicenda rappresenta la scuola. Il legale cerca di riportare la discussione su toni pacati, di spiegare il perché le due bambine non sono potute entrare in classe. “Questi problemi si affrontano nelle aule dei tribunali, non all’asilo davanti ai bambini. Per confrontarsi ci sono le sedi opportune – ribadisce – senza dover cercare lo scontro nel cortile di una scuola”.

Ma la mamma non demorde: in serata la protesta è proseguita fuori dalla materna. La donna, che ha trascorso la giornata nel cortile dell’istituto si è spostata in un parcheggio vicino. Sull’auto ha messo due cartelli per spiegare le motivazioni della protesta. Una decina di persone l’hanno raggiunta per esprimerle solidarietà. “Andiamo a sostenerla, la sua protesta deve essere anche la nostra”, è scritto in un messaggio che alcuni genitori stanno facendo girare sui social.

Fonte: Ansa