John Elkann: giovani “senza ambzione”, dopo bamboccioni, choosy e sfigati

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Febbraio 2014 - 12:35 OLTRE 6 MESI FA
John Elkann: giovani "senza ambzione", dopo bamboccioni, choosy e sfigati

John Elkann (Foto Lapresse)

SONDRIO – John Elkann, che ha detto cose che molti in Italia pensano e almeno in gran parte sono vere, su molti dei giovani che non riescono a trovare lavoro, ma ha scatenato un vespaio di polemiche perché le ha dette lui che era meglio non le dicesse, anche se lo ha fatto con garbo ed eleganza e senza ricorrere a espressioni offensive come altri, si trova in buona se non buonissima compagnia per quanto riguarda i precedenti.

Tommaso Padoa Schioppa, nel 2007, quando era ministro del Tesoro definì “bamboccioni” i giovani che vivono in famiglia.

Elsa Fornero, quella della Riforma delle pensioni, quando era ministro del Lavoro del Governo Monti, usò un ricercato termine inglese, choosy, schizzinosi, che nella sua pronuncia torinese era ancor più fastidioso, per indicare i giovani che non accettano il primo lavoro se non risponde alle loro aspettative.

Michel Martone, vice ministro del Welfare dello stesso Governo Monti, definì sfigati i giovani che a 28 anni non sono ancora laureati. Anche lui avrebbe fatto meglio a tacere perché nessuno ci toglierà dalla testa il dubbio che essere figlio di un alto magistrato della Corte di Cassazione gli sia stato più utile che essere figlio di un portinaio o di un taxista.

Baciato dalla sorte e dall’eredità lasciatagli dal nonno Gianni Agnelli, John Elkann non aveva granché diritto di dire. Il fatto che si tratti di concetti anche condivisibili e esposti anche in modo asettico quanto garbato, non elimina il problema:

“Il lavoro c’è ma i giovani non sono così determinati a cercarlo. Se guardo a molte iniziative che ci sono, non vedo in loro la voglia di cogliere queste opportunità perché da un lato non c’è una situazione di bisogno oppure non c’è l’ambizione a fare certe cose”. […] ”Ci sono tantissimi lavori nel settore alberghiero, c’è tantissima domanda di lavoro ma c’è poca offerta perché i giovani o stanno bene a casa o non hanno ambizione”.