Klaus Davi aggredito da boss ‘ndrangheta: “Inaccettabile che siano liberi”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Luglio 2016 - 13:28 OLTRE 6 MESI FA
Klaus Davi aggredito da boss 'ndrangheta: "Inaccettabile che siano liberi"

Klaus Davi aggredito da boss ‘ndrangheta: “Inaccettabile che siano liberi”

REGGIO CALABRIA – Klaus Davi è stato aggredito da esponenti della ‘ndrangheta mentre girava un documentario a Vibo Valentia sabato 2 luglio. Una aggressione che gli è costata un ricovero in ospedale, mentre i suoi aggressori appartenenti alla famiglia Lo Bianco-Mantella girano a piede libero. Davi stava girando un servizio sulla mamma del pentito Mantella e qualcuno non ha gradito, tanto da arrivare a picchiare il giornalista e la sua troupe.

A Libero quotidiano Klaus Davi ha raccontato l’aggressione e la rabbia perché chi lo ha colpito non è stato punito per quanto accaduto, nonostante le minacce di morte subite e la denuncia, corredata di nomi e cognomi, che ha presentato:

“E’ totalmente inaccettabile che i due appartenenti alla famiglia Lo Bianco-Mantella che sabato mi hanno aggredito con spintoni e pugni provocando un mio ricovero al pronto soccorso siano ancora a piede libero in città, nella piena facoltà di delinquere e di mettere in pericolo gli altri cittadini come hanno fatto con me e il mio coautore. Considerando che nel video pubblicato dalla stampa nazionale, uno dei due ripete più volte la frase testuale «Ora o poi ti cacciu a pistola – Ora o poi estraggo la pistola contro di te» ) mi chiedo cosa altro debba succedere perché a questa gente venga impedito di circolare? Ho presentato denuncia corredata di nomi e cognomi (come carabinieri, magistrati e poliziotti ci invitano a fare sempre giustamente in tutte le sedi) ora però lo Stato faccia la sua parte”.

Il giornalista ha inoltre definito “inquietante e vergognoso” che i membri della famiglia, più volte condannati, siano ancora liberi:

“Aggiungo che trovo inquietante, vergognoso, umiliante nonché screditante per la reputazione delle nostre istituzioni politiche, che alla famiglia in questione – i cui membri sono stati più volte condannati – sia consentito liberamente di possedere esercizi commerciali con funzioni palesi di monitoraggio a fini delinquenziali del territorio senza che il sindaco di Vibo Valentia nonché gran parte della classe politica calabrese si esprima in merito. Auspico che ci sia anche un provvedimento in quella direzione. La zona grigia deve essere combattuta sul serio, non con i proclami e le marce di circostanza”.