La banda di Domenico Cutrì: il fratello Daniele, Aristotele Buhne, Carlotta Di Lauro…

di Gianluca Pace
Pubblicato il 7 Febbraio 2014 - 12:12 OLTRE 6 MESI FA
Domenico Cutrì

Domenico Cutrì

ROMA – C’è il fratello Daniele, c’è Carlotta Di Lauro, la fidanzata di Nino, l’altro fratello di Domenico, quello ucciso durante il blitz e Gallarate, davanti al tribunale in viale Milano, c’è Aristotele Buhne, un imprenditore inseguito dalla polizia e dai debiti. E poi c’è lui, Domenico Cutrì, l’evaso, in fuga da quattro giorni. Protetto dagli amici, protetto dai parenti e dalla madre: “Mimmo non costituirti, tuo fratello è morto per te”.

L’imprenditore, Aristotele, residente a Milano, l’hanno beccato in un cimitero di Napoli. “Stavo portando i fiori alla tomba di mio nonno” ha detto ai poliziotti prima di esser arrestato.

Dove si nasconde Domenico Cutrì? Secondo gli investigatori fino ad oggi Mimmo si è nascosto in Piemonte, in un piccolo comune: Cellio, 903 abitanti in tutto. Qui un testimone, dicono i verbali riportati dal Corriere della Sera “denunciava l’abbandono di una valigia da parte di un gruppo di persone nella campagna del Comune. Tali persone si erano allontanate successivamente a piedi ma il teste le aveva individuate poco dopo nel centro di Cellio allertando i carabinieri”. Valigia che appartiene a  Cristian Lianza (25 anni), Danilo Grasso (27) e Davide Cortesi (48 anni). Tutti reo confessi, tutti facevano parte del commando che ha liberto Domenico Cutrì.

Nella valigia “abiti maschili, generi alimentari, medicinali e uno scontrino emesso in data 3 febbraio da un negozio di Parabiago”. Parabiago è a pochi chilometri da  Magenta dove è stata ritrovata la Citroen C3 usata durante il blitz.

Chi è il ferito? All’appello, oltre a Domenico Cutrì, mancherebbe un non meglio identificato Franco. E poi c’è il fratello di Mimmo, quello ancora vivo, Daniele. La madre lo nasconde: “E’ a casa”. Ma a casa Cutrì non c’è. E poi è scomparsa anche lei, la fidanzata di Nino, Carlotta Di Lauro con tanto di figlio di 5 anni.

Il Corriere della Sera ricostruisce gli ultimi giorni di Carlotta prima del blitz:

Tra il 28 e il 29 gennaio aveva affittato un furgone dall’autonoleggio Maggiore di Legnano a bordo del quale, in pochi giorni, aveva percorso quattrocento chilometri. Domenica era andata dalla nonna, dove a volte dorme, per riempire borsoni di abiti e annunciare una vacanza in montagna; lunedì aveva fatto abbondante spesa in un supermercato. Carlotta si era servita della macchina della madre, che aveva poi consegnato a Laura Cutrì, sorella dell’evaso, prima di spegnere il telefonino e sparire.

Il piano per l’evasione è stato messo nero su bianco lo scorso primo febbraio, come scrive il Giorno:

Il piano per l’evasione è stato discusso nel corso di un pranzo nell’abitazione del fratello Antonino, sabato primo febbraio. Era presente Carlotta Di Lauro, la fidanzata di Antonino. Dopo l’assalto, laventiseienne Carlotta ha atteso il gruppo nel rifugio di Cellio. Ha noleggiato un furgone. Domenica 2 febbraio si è presentata in casa della nonna, dove a volte pernottava, per ritirare i suoi effeti personali. La madre l’ha vista per l’ultima volta verso le 13.30 di lunedì, due ore prima della sparatoria