La Sapienza 430° università al mondo. Corriere: “Grazie a parentopoli”

Pubblicato il 10 Febbraio 2012 - 12:16 OLTRE 6 MESI FA

Il rettore della Sapienza Luigi Frati

ROMA – La Sapienza, la principale università di Roma, crolla nelle classifiche di merito per gli atenei: attualmente occupa il 430° posto a livello mondiale. Lo scrive Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera: secondo il giornalista la cattiva considerazione di cui “gode” l’ateneo romano dipende soprattutto dalle vicende che riguardano il suo rettore, Luig Frati (si è parlato persino di “parentopoli“).

Stella scrive: “Dice l’ultimo Academic Ranking of World Universities elaborato dall’Institute of Higher Education della Jiao Tong University di Shanghai che, sulla base di sei parametri, la Sapienza si colloca nel gruppone tra il 100˚ il 150˚ posto. La Scuola Normale di Pisa, però, rielaborando i sei parametri utilizzati (numero di studenti vincitori di Premi Nobel e Medaglie Fields; numero di Premi Nobel in Fisica, Chimica, Medicina ed Economia e di medaglie Fields presenti nello staff; numero delle ricerche altamente citate di docenti, ricercatori, studenti; numero di articoli pubblicati su Nature e Science nel quinquennio precedente la classifica; numero di articoli indicizzati nel Science Citation Index e nel Social Science Citation Index; rapporto tra allievi/docenti/ricercatori e il punteggio complessivo relativo ai precedenti parametri) è arrivata a conclusioni diverse. Se il calcolo viene fatto tenendo conto della dimensione di ogni università, sul pro capite, tutto cambia. E se la piccola ed elitaria Scuola Normale si inerpica al 10˚ posto dopo rivali inarrivabili come Harvard, Stanford, Mit di Boston o Berkeley, ecco che le altre italiane seguono a distanza: 113ª Milano Bicocca, 247ª la Statale milanese, 248ª Padova, 266ª Pisa e giù giù fino a ritrovare la Sapienza. Che stracarica di studentima anche al centro di perplessità come quelle segnalate, è addirittura al 430˚ posto”.

Stella ripercorre poi le vicende che riguardano i parenti di Frati che avrebbero fatto carriera all’università: “Il guaio è che oltre a essere «il marito di» Luciana Rita Angeletti in Frati (laureata in Lettere: storia della Medicina) e il “padre di” Paola (laureata in Giurisprudenza: Medicina Legale), è anche «il padre di» Giacomo. Che per fatalità è lui pure entrato nella facoltà di Medicina di papà: ricercatore a 28 anni, professore associato a 31. Come vinse il concorso lo rivelò una strepitosa puntata di Report: discusse «una prova orale sui trapianti cardiaci» davanti a una commissione composta da due professori di igiene e tre odontoiatri. E nessun cardiochirurgo. «Ma lei si farebbe operare da uno che è stato giudicato da una commissione di Odontostomatologi? », chiese Sabrina Giannini, l’inviata della trasmissione di Milena Gabanelli a uno dei commissari, Vito Antonio Malagnino. Farfugliò: «Io… Non parliamo di cuore o di fegato, però…». «Secondo lei tre dentisti e due specialisti d’igiene potevano adeguatamente… ». «Forse no però questo non è un problema mio…». Vinta la selezione, il giovane professore viene più avanti chiamato come associato a Latina, dependance del Policlinico universitario di cui è rettore papà. Giusto un attimo prima, coincidenza, dell’entrata in vigore della riforma Gelmini contro il nepotismo. Quella che vieta di assumere come docenti nella stessa università i parenti dei rettori, dei direttori generali e dei membri del consiglio di amministrazione. Ma queste, compreso un ricorso al Tar, erano solo le prime puntate della «Dinasty» fratiana”.