La Spezia, ghostbusters per fantasma di Giuseppe Garibaldi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Aprile 2016 - 20:13 OLTRE 6 MESI FA
La Spezia, ghostbusters per fantasma di Giuseppe Garibaldi

La Spezia, ghostbusters per fantasma di Giuseppe Garibaldi (foto Ansa)

LA SPEZIA – Ghostbusters in piazza Verdi a La Spezia a caccia di “presenze”. Chiamati su segnalazioni di alcuni cittadini che sostengono di aver visto, tra il 2012 e quest’anno, il fantasma di Giuseppe Garibaldi. Nella piazza centrale della città, al centro delle polemiche per i lavori che si protraggono da anni, in questi giorni sono state notate alcune persone in impermeabile e camice bianco con in mano bizzarre strumentazioni.

Sono i National Ghost Uncover, gli acchiappa fantasmi italiani. Alla Spezia i ghostbusters, che a giugno apriranno una “filiale”, sono arrivati su ‘richiesta’. Garibaldi sarebbe “apparso” ben cinque volte sul marciapiede di piazza Verdi, tra le scalinate delle Poste e il cantiere. Tra paranormale e ironia, forze oscure e scetticismo, i ghostbusters hanno verificato a loro dire variazioni di campi elettromagnetici nel punto segnalato per le apparizioni dell’eroe dei due mondi. Nell’ultima apparizione, gennaio 2016, Garibaldi avrebbe lanciato anatemi e condanne ai politici locali.

I National Ghost Uncover erano stati chiamati ad Asti a novembre dopo che era stato avvistato il fantasma di Umberto II in una delle piazze principali della città piemontese. Lo spettro di Umberto II avrebbe però annunciato la data del suo ritorno (13 giugno 2016, anniversario dell’esilio) e manifestato l’intenzione di apparire direttamente a casa dei conoscenti astigiani. “Il nostro scopo non è quello di cacciare i fantasmi, ma documentare lo stato degli avvistamenti o episodi storici avvenuti in Italia – puntualizza il presidente NGU – In questi cinque anni di attività abbiamo avuto 1.900 segnalazioni, metà delle quali riguardanti i fantasmi. Abbiamo 21 gruppi e, il prossimo anno, nascerà quello di Asti. Il nostro fine, in ogni caso, non è dimostrare che qualcosa esista, ma documentare i fatti. Abbiamo un laboratorio a Milano dove lavorano addetti specializzati e, in 1.600 foto analizzate, nessuna di essa contiene la presenza di uno spettro”.