Lacrimogeni dal ministero, Racis: “Esploso 1 dalla strada, poi ha rimbalzato”

Pubblicato il 17 Novembre 2012 - 13:40 OLTRE 6 MESI FA

I lacrimogeni davanti al ministero della Giustizia mostrati dal video di Repubblica (Foto Ansa)

ROMA – E’ ancora guerra sui lacrimogeni che sarebbero stati lanciati dal ministero della Giustizia durante l’Eurostrike del 14 novembre. Dopo due video (guarda qui) in cui sembra proprio che i quattro lacrimogeni siano stati sparati dall’ultimo piano del ministero, i carabinieri continuano a sostenere: un solo lacrimogeno è stato  esploso dalla strada e ha solo rimbalzato sull’edificio. Intanto, proprio su questa storia, il ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, è stata contestata dagli studenti a Rimini. Ha però ricordato che sono in corso diverse inchieste sull’accaduto e anche l’identificativo degli agenti. Intanto un poliziotto è stato indagato per le violenze avvenute in strada sempre durante gli scontri del 14 novembre.

Rapporto Carabinieri sui lacrimogeni: “Sparati dalla strada, rimbalzati dal ministero”. Secondo i risultati della perizia condotta dai Carabinieri del Racis e inviata al ministero della Giustizia e alla procura di Roma, quel 14 novembre sarebbe esploso “un lacrimogeno dall’esterno del ministero della Giustizia, che ha impattato sulla cornice di una finestra ed è ricaduto fratturandosi in tre parti”.

Gli specialisti dell’Arma del Racis, comandati dal generale Enrico Cataldi, hanno compiuto sopralluoghi sul posto, esaminato i video trasmessi online e i fermo-immagine. E i risultati ottenuti, si legge nella perizia, hanno un ”ridotto margine di approssimazione”.

In particolare il video ”riproduce un impatto su cornice superiore della quarta finestra (a partire dallo spigolo sinistro), sita al quarto piano del Ministero, di un solo artifizio lacrimogeno poi fratturatosi in 3 parti”. E ciò è confermato dal ”fermo immagine esaminato, seppure tratto dal video disponibile sulla rete e non da ‘girato’ originale”.    I carabinieri spiegano che gli ‘artifizi’ in questione ”si compongono di quattro dischi contenenti materiale lacrimogeno che si sprigiona durante la traiettoria o all’impatto contro superfici producendo effetto fumogeno”. Affermano inoltre che è stata recuperata nel cortile interno del Ministero ”una porzione di capsula di artifizio lacrimogeno Cs, modello Folarm da 40 mm scomponibile, unitamente ad un disco facente parte della stessa capsula”, mentre nell’adiacente via delle Zoccolette sono stati trovate ”due porzioni di analoghi artifizi con un disco”.

I Carabinieri del Racis ancora oggi nella relazione sui fatti dell’Eurostrike scrivono: ”E’ di tutta evidenza che la traiettoria ondeggiante può essere prodotta solo in fase di ricaduta e non in fase ascendente”.

”La gittata degli artifizi – scrivono i carabinieri – è dell’ordine di 100-150 metri, coincidente con il posizionamento delle Forze di polizia all’altezza di Ponte Garibaldi, come osservabile dal video acquisito”.

Cancellieri contestata. Il ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, è stata contestata dagli studenti, al Palazzetto dello Sport di Rimini, durante la Giornata della Legalità. Fischi, urla, proprio quando il ministro cominciava a parlare spiegando quello che il Governo intende fare per chiarire quanto avvenuto durante gli scontri di Roma a cominciare dai lacrimogeni che sarebbero stati lanciati dal ministero, nella massima trasparenza, e dalle ultime file del palazzetto è comparso lo striscione “stop violenze Polizia, identificativi sulle divise”.

Alle contestazioni la Cancellieri ha reagito chiedendo agli studenti: “Sapete cos’è il fascismo, cosa sono le forme di squadrismo?”. Sugli identificativi ha poi detto: quella ”dell’identificativo” sui caschi degli agenti in divisa antisommossa ”è una cosa su cui stiamo lavorando ma che non deve mettere in pericolo l’operatore. Si può ragionare sul numero ma non sul nome. L’identificativo va fatto in maniera da tutelare la sicurezza dell’operatore”.