Le Cascine di Lorenzo il Magnifico tra “degrado umiliante” e “frodi fiscali”

Pubblicato il 19 Novembre 2012 - 13:33 OLTRE 6 MESI FA
Le Cascine di Tavola di Lorenzo il Magnifico sono ormai in uno stato di “degrado umiliante”

PRATO – Crepe, sterpaglie e ora, come ogni inverno, anche le giornate di pioggia battente: le cascine di Lorenzo il Magnifico si preparano a nuovi probabili danni. Come scrive Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera, la fattoria modello del Rinascimento fatta erigere da Lorenzo de’ Medici nel 1477 tra Poggio a Caiano e Prato, in Toscana, sono abbandonate ad un “degrado umiliante”.

Stella nota anche la non voluta ironia del sito del Comune di Prato, che descrive la fattoria “creata per volontà di Lorenzo il Magnifico” “rimasta pressoché intatta nelle sue linee originarie fino ad oggi”.

Peccato che non sia così, scrive Stella.

i tetti della fattoria per la gran parte non ci sono più. Sono stati tolti cinque anni fa per una ristrutturazione bloccata dalla rivolta degli ambientalisti e dai magistrati. Perché proprio di una ristrutturazione si trattava: mica di un restauro conservativo.

Eppure quella cascina era un edificio all’avanguardia: lì Lorenzo de’ Medici sperimentò le “prime risaie, l’allevamento dei bachi da seta, la produzione di miele e formaggi e persino la selezione di animali esotici da caccia quali pavoni, conigli di razza spagnola, daini bianchi”. Il Magnifico fece anche portare lì una giraffa che, con un leone addomesticato, gli aveva regalato nel novembre 1487  il sultano d’Egitto.

Come sottolinea Stella, il posto aveva tutti i requisiti per diventare una meta del turismo culturale, rappresentando un esempio di fattoria rinascimentale all’avanguardia. O meglio: l’unica cascina del Rinascimento.

Per questo motivo, ricorda Stella, quando, nel 12008, passò il progetto di fare di quei luoghi un quartiere residenziale Legambiente e Italia Nostra si opposero. Intervenne anche la magistratura, che alla fine sequestrò il cantiere. Solo dopo, però, che le cascine storiche erano state quasi tutte scoperchiate.

Nel 2006, scrive Stella,

la società ‘Agrifina‘ aveva ceduto l’antica fattoria e i terreni per quasi 18 milioni di euro all’immobiliare ‘Fattoria Medicea’ costituita al 60% dalla ‘Re Sole’ e al 40% da ‘Pirelli Real Estate’. Che da allora ripetono d’aver “comprato in buona fede coi progetti approvati”, d’essere disposti a modifiche rendendo una parte della proprietà a uso pubblico, di aver offerto al Comune d’entrare in società a prezzo scontato…

A tutto questo si aggiunge un’indagine aperta dalla magistratura olandese e da Eurojust, l’ente che coordina le procure europee, su una frode fiscale per centinaia di milioni di euro attraverso fatture false che sarebbero state emesse, secondo quanto scrive Stella, da una società con sede ad Amsterdam e grazie alle quali sarebbe stato possibile creare “fondi neri nei paradisi fiscali”.

Scrive Stella:

E chi c’è tra gli italiani coinvolti? Riccardo Manetti, il padrone della ‘Agrifina’ che riuscì a ottenere le autorizzazioni a ristrutturare, stravolgendole, le Cascine medicee. Ha scritto il ‘Tirreno’ che tra gli affari immobiliari “sui quali si sono innestate le fatture olandesi” c’è anche la fattoria medicea delle Cascine di Tavola “venduta nell’aprile 2006 per 17.700.000 euro da Agrifina a Fattoria Medicea srl”. E ha spiegato che, attraverso un giro strano, “lo scopo, secondo gli inquirenti, era far pervenire a Fattoria Medicea srl immobili a un valore vicino a quello reale senza che fosse scontata alcuna imposizione sulla plusvalenza. Detta in altri termini, non pagare le tasse”.