Lele Mora si difende: “Vendo artisti non prostitute”

Pubblicato il 16 Gennaio 2011 - 11:15 OLTRE 6 MESI FA

Lele Mora

Lele Mora, accusato di avere procurato ragazze minorenni a Silvio Berlusconi, parla al Corriere della Sera, si difende, nega tutto e dice le parole che qualsiasi imputato e indagato di buon senso deve dire per non incattivire di più gli inquirenti: “Ho la massima fiducia nella giustizia e attendo l’esito dell’inchiesta. Ma vorrei ricordare che io vendo artisti, non puttane” .

Mora si dice amareggiato, triste e rassegnato davanti “alla nuova ondata di fango” che segue le piene cominciate ai tempi di Vallettopoli. Da allora il suo nome, fa notare il Corriere, è comparso più volte nelle cronache giudiziarie e ora è indagato “per aver violato alcune disposizione della legge Merlin sulla prostituzione”, insieme con il direttore del Tg4 Emilio Fede e la igienista dentale di Berlusconi diventata consigliere regionale lombardo Nicole Minetti.

Mora, riferisce il Corriere, ha 56 anni, all’anagrafe fa Dario Mora, e ha iniziato come parrucchiere, poi ha cominciato la carriera di agente, arrivando con Loredana Bertè sul finire degli anni Settanta a un posto al sole, con i tronisti, le showgirl più famose l’esercito di piccoli e grandi sconosciuti che conquistano il palcoscenico.

L’amicizia con Berlusconi data dal 1986: “Da allora frequento le case Villa San Martino, Villa Certosa e non ho mai visto nulla, ripeto nulla di particolare. Stimo molto Berlusconi e lo considero una grande persona e un grande imprenditore”.

Mora secondo i magistrati, farebbe da tramite al “cassiere” personale del Cavaliere, Giuseppe Spinelli. Le prove i magistrati le hanno cercate attraverso una perquisizione che hanno ordinato venerdì scorso proprio negli uffici di Spinelli. Mora avrebbe intascato per le intermediazioni, riporta il Corriere, più di un milione di euro.

Dice Mora: “Nel merito dell’inchiesta ovviamente non entro, ma dico che sono state scritte un sacco di cose non vere. Sono stato a diverse cene a casa di Berlusconi, sono state cene simpatiche e divertenti come ne faccio spesso a casa mia, anche con belle ragazze, ma non è successo nulla, assolutamente nulla di quello che ho letto. Accusarmi di induzione alla prostituzione, proprio io? Mai avuto a che fare con una cosa del genere, mi sento profondamente offeso”. Una certezza:”Finirà come per Vallettopoli da cui sono uscito prosciolto: anche questa volta emergerà che non esiste alcuno scandalo” .