Licenziata per troppe assenze ma si era ammalata per le molestie: giudice condanna datore di lavoro

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Luglio 2017 - 09:50 OLTRE 6 MESI FA
Licenziata per troppe assenze ma si era ammalata per le molestie: giudice condanna datore di lavoro

Licenziata per troppe assenze ma si era ammalata per le molestie: giudice condanna datore di lavoro

ROMA – Licenziata per troppe assenze ma si era ammalata per le molestie: giudice condanna datore di lavoro. Molestie, attenzioni non gradite, mano morta sulla gamba da parte del suo datore di lavoro: per sei anni una segretaria torinese ha subito in silenzio fino ad avere un crollo, tanto da essere ricoverata. Si è messa quindi in malattia, ma avendo superato i termini è stata licenziata. Un tribunale, la sezione lavoro di Torino, però, alla fine le ha dato ragione e restituito un po’ della serenità perduta: la malattia l’ha contratta a causa delle vessazioni subite sul posto di lavoro, per cui il giudice ha condannato l’Asi (l’Automotoclub Storico italiano) e il suo presidente Roberto Loi al risarcimento. In più il licenziamento dichiarato illegittimo con conseguente reinserimento.

Paola Deligia, 42 anni, adesso può raccontarla: “Solo adesso mi pare di essere vicina ad avere una vita normale. Ma per anni mi capitava di tornare a casa piangendo, di pessimo umore. Chiedevo di essere spostata ma il presidente Loi non me lo permetteva. Momenti di tensione continui. E non solo con me. All’Automotoclub erano in molti a saperlo. Per evitare imbarazzi non indossavo quasi mai una gonna, cercavo di evitare scollature. Avevo sempre un foulard sulla sedia”.

Adesso, con due sentenze, la Sezione Lavoro del Tribunale di Torino ha condannato il datore di lavoro: la prima ha ordinato il reintegro dichiarando il licenziamento illegittimo. La seconda ha condannato l’ente e il presidente di Asi Roberto Loi (in solido: il creditore decide su chi agire) a risarcire alla signora il danno subito, oltre 35.000 euro. Il giudice Mauro Mollo ha riconosciuto le ragioni della donna: la malattia diagnosticata dal consulente tecnico del giudice come “disturbo dell’adattamento con ansia e umore depresso” è stata contratta a causa dei comportamenti tenuti da Loi nei suoi confronti. (Sara Strippoli, La Repubblica)