L’Italia unita festeggia 150 anni: Torino, festa Tricolore fino all’alba

Pubblicato il 17 Marzo 2011 - 10:27 OLTRE 6 MESI FA

TORINO – E’ durata fin quasi all’alba la notte di festa di Torino per i 150 anni dell’unità d’Italia, e ora la città si prepara all’ arrivo del Capo dello Stato Giorgio Napolitano, previsto per domani, 18 marzo. ”Abbiamo rivissuto l’orgoglio di essere stati la prima capitale d’Italia” (in basso le foto del primo Senato italiano n.d.r) ha sottolineato il sindaco Sergio Chiamparino, dal palco di una piazza Vittorio gremita da quasi 100 mila persone. Sotto la pioggia a cantare l’inno di Mameli, ad ammirare i fuochi d’artificio o la Mole Antonelliana impreziosita da una gigantesca collana luminosa artistica, ad ascoltare il concerto con Vecchioni in piazza Vittorio, o semplicemente a fare festa, per Torino la “Notte tricolore” per i 150 anni dell’unità d’Italia ha rievocato la magica atmosfera delle notti bianche per le le Olimpiadi Invernali di cinque anni fa.

Decine di migliaia di persone si sono riversate in centro, dagli altri quartieri di Torino, ma anche dalle altre città e paesi del Piemonte. Era persino difficile, sotto una selva di ombrelli aperti, distinguere i componenti della Fanfara della Brigata Alpina Taurinense rifugiati sotto i portici di piazza San Carlo per suonare l’inno di Mameli, cantato da molte persone che leggevano le strofe su un foglietto stropicciato dalla pioggia. Accanto a loro il sindaco Sergio Chiamparino, il presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta e Piero Fassino, candidato del centrosinistra e delegato a rappresentare il gruppo del Pd alla Camera alle manifestazioni torinesi. Nel centro della prima capitale d’Italia c’erano giovani coppie e famiglie, gruppi di anziani e di ragazzi, intere comitive, in cammino sotto l’acqua da una piazza all’altra, a rincorrere le bande, i gruppi storici che si esibivano in danze nobili e balli popolani del periodo risorgimentale, a cercare i gazebo delle otto province con i prodotti alimentari tipici del Piemonte.

Una fiumana che ha percorso ininterrottamente, dalle otto di ieri sera alle prime ore di oggi, via Roma, via Po, via Lagrange, le piazze San Carlo, Castello e Vittorio Veneto: molti portavano con orgoglio il tricolore in bandiere, braccialetti, coccarde, cappelli. Per tutta la notte la Mole Antonelliana ha brillato di luci verde, bianca e rossa, prodotte dalla gigantesca collana luminosa accesa poco dopo le 21. Sotto al monumento simbolo di Torino per ore e’ stato un brulicare di flash scattati dalle macchine fotografiche.

A mezzanotte, sul Po gonfio per le piogge incessanti degli ultimi tre giorni, è cominciato lo spettacolo pirotecnico. Quasi all’una è arrivato Vecchioni da Roma per il gran finale del concerto. Anche dopo la fine dello show molti si sono attardati nel centro della prima capitale italiana. Stamani, ancora sotto qualche goccia di pioggia, la citta’ era invece sonnacchiosa e non ci sono manifestazioni in programma, a parte l’alzabandiera in piazza Castello. Le squadre dell’Amiat hanno ripulito le strade e i portici dai rifiuti lasciati nell’interminabile notte. La città ora aspetta il presidente della Repubblica: Giorgio Napolitano arriverà domani e si fermerà a Torino fino a domenica mattina.