Luca Delfino: un’assoluzione che mette contro la Procura di Genova e la polizia

Pubblicato il 16 Febbraio 2011 - 13:42 OLTRE 6 MESI FA

Luca Delfino il giorno dell'assoluzione

GENOVA – Luca Delfino è stato assolto dall’accusa dell’omicidio di Luciana Biggi, l’ex ragazza uccisa nella notte del 28 aprile 2006 in un vicolo del centro storico di Genova. Delfino è stato assolto ”per non aver commesso il fatto” in base all’articolo 530, secondo comma, che corrisponde alla vecchia insufficienza di prove. Alla lettura della sentenza l’imputato, completamente rasato, è rimasto impassibile. Prima di far ritorno in carcere, dove deve scontare una pena a 16 anni e 8 mesi di reclusione per la morte di un’altra sua ex, Antonella Multari, l’uomo si è limitato a ringraziare il suo avvocato, Riccardo Lamonaca. L’assoluzione ha fatto però nascere uno scontro, quello tra polizia e Procura di Genova.

“Il capo della squadra Mobile della polizia di Genova, Claudio Sanfilippo, innescò una polemica che ebbe l’effetto di coprire le inefficienze della polizia stessa, addossando all’autorità giudiziaria la responsabilità dell’omicidio di Sanremo, quando era compito delle forze dell’ordine proteggere Maria Antonia Multari ed evitare che fosse uccisa”. Parole dure quelle di Luciano Di Noto, procuratore generale di Genova, massima autorità inquirente del distretto di Corte di Appello.

Il giorno dopo l’assoluzione di Luca Delfino per l’omicidio di Luciana Biggi, mentre ancora riecheggia il coro dell’indignazione popolare e la “tranquillità” dell’ex numero uno degli investigatori della questura genovese (ora vicario a Parma), la voce di Di Noto è l’unica a levarsi in difesa del “sistema giustizia”. E ad avvisare: “Attendiamo le motivazioni della sentenza, ma il ricorso in appello non sarà scontato. Se non troveremo errori nella valutazione degli indizi o nella procedura adottata dalla corte, non proporremo l’impugnazione”. Se questo dovesse accadere, l’assoluzione del killer di Sanremo per il delitto di vico San Bernardo diventerebbe definitiva molto presto.

Durante le indagini per l’omicidio della Biggi, il capo degli investigatori accusò il pm genovese Enrico Zucca di non aver arrestato Delfino nonostante la “pistola fumante” e una “marea di prove”. Elementi poi svaniti prima e durante il processo. All’ex capo della squadra mobile che si mostra “sereno” perchè la decisione della Procura di portare a processo Delfino conferma il “buon lavoro svolto dalla polizia”, Di Noto risponde: “Non è assolutamente così. Zucca, con una decisione opinabile, ha scelto di portare a processo gli elementi raccolti dalla squadra mobile sul delitto Biggi, per consentire il vaglio dei giudici”.

“Mia sorella è morta due volte”: è il laconico commento di Bruna Biggi, la sorella di Luciana, subito dopo la sentenza di assoluzione di Luca Delfino. Soddisfazione, invece, è stata espressa dal legale dell’imputato: “E’ un grosso risultato quello a cui abbiamo assistito” e poi, rimarcandone l’esito: “E’ stato un processo in cui si è cercato di arrivare alla verità . Si è trattata di una buonissima sentenza e spero che un giorno possa diventare definitiva”.