Luca Gentile, padre fidanzata aveva “mire” su lui…

di redazione Blitz
Pubblicato il 25 Febbraio 2016 - 14:55 OLTRE 6 MESI FA
Luca Gentile, padre fidanzata aveva "mire sessuali" su lui

Luca Gentile, padre fidanzata aveva “mire sessuali” su lui

SALERNO – Luca Gentile avrebbe ucciso il padre della fidanzata, Eugenio Tura De Marco, carrozziere di 60 anni, perché questi aveva delle mire “sessuali” nei suoi confronti, tanto che in un’occasione avrebbe “tentato di toccargli i genitali”. E’ quanto sostiene l’avvocato del giovane di 22 anni, in carcere dopo la convalida del fermo per l‘omicidio di sabato 20 febbraio. 

Secondo il suo avvocato difensore, Gentile 

“era diventato l’oggetto del desiderio della vittima che si era invaghito di lui, nonostante fosse il fidanzato della figlia. Non è escluso che quest’ultima sapesse qualcosa in merito alle attenzioni del padre verso quel ragazzo del quale si era innamorata da circa un mese. Sembra convincente il fatto che, addirittura, il padre fosse andato in gelosia per non essere lui il destinatario di quell’amore”.

Il delitto è avvenuto nella casa di Tura De Marco, nel rione Fornelle, nel centro storico di Salerno. L’avvocato di Gentile, Luigi Gassani, ha spiegato:

“La versione che il ragazzo ha fornito quest’oggi ai giudici è la stessa della confessione, ovvero che il padre della fidanzata nutriva per lui delle mire di natura sessuale. Si sarebbero incontrati nel quartiere, l’invito a salire per chiarire una volta per tutte la questione. E poi le attenzioni della vittima che avrebbe anche tentato di toccare i genitali al ragazzo mentre questo si trovava seduto e lui alle sue spalle. A quel punto Luca Gentile lo avrebbe colpito, ma mai per ammazzarlo. Lo testimoniano le ferite riscontrate sul cadavere dell’uomo. Il mio assistito non lo ha mai colpito in direzione degli organi vitali ma sempre in zone periferiche. Purtroppo una di queste ferite, però, si è rivelata mortale avendo colpito il miocardio”.

Continua l’avvocato:

“Il ragazzo soffre di epilessia e in quanto tale sicuramente ha una percezione alterata del pericolo. Inoltre, è stato appurato che la vittima fosse in uno stato di alterazione dovuta all’alcol e quindi, deduco, che il mio cliente abbia avuto paura e abbia solo tentato di difendersi”.