Luca Varani: erano in 7 al festino, c’era anche un militare

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Marzo 2016 - 08:25 OLTRE 6 MESI FA
Luca Varani: 7 persone al festino, c'era anche un militare

Luca Varani: 7 persone al festino, c’era anche un militare (nella foto Ansa, Luca Varani)

ROMA – Erano in sette a casa di Manuel Foffo prima e durante il coca party in cui è stato ucciso Luca Varani. Rinaldo Frignani sul Corriere della Sera ha fatto l’elenco dei presunti presenti: Manuel Foffo, Marco Prato (i due accusati del delitto), Luca Varani, uno spacciatore albanese, Alex Tiburtina, Giacomo e…un militare. Stando a quanto dice l’articolo del Corriere, però a parte i due killer e la vittima solo il militare avrebbe partecipato effettivamente al festino. Oltre al fatto che adesso si cerca una ragazza bionda di 25 anni, che avrebbe incontrato Luca poche ore prima della tragedia. Inoltre i racconti di quella serata si infittiscono di particolari su travestimenti, sesso, droghe.

Scrive Frignani:

Intanto è stato acquisito agli atti l’interrogatorio di Prato durante l’udienza di convalida del gip. «Sono andato a casa di Manuel martedì sera, con vestiti maschili e una borsa con una parrucca e altri abiti femminili — ha raccontato il pr —, questa volta la droga l’aveva comprata lui. Poi serviva altra cocaina ed è venuto Giacomo che abbiamo mandato via. Io mi sono vestito da donna e siamo andati a dormire. Mercoledì abbiamo usato altra cocaina — ha aggiunto Prato — e abbiamo chiamato Alex: ho avuto rapporti anche con lui ed è andato via giovedì mattina. Non avevamo l’idea di nessun omicidio, non se n’era mai parlato nei nostri deliri. Lui (Manuel) voleva che diventassi la sua bambolina, aveva anche il delirio di uccidere il padre. Quando aveva questi deliri — ha detto ancora Marc — io cercavo una terza persona. Così siamo usciti per cercare una “marchetta”, io sempre vestito da donna. Siamo andati a piazza della Repubblica, a Villa Borghese e a Valle Giulia, ma non abbiamo trovato nessuno. Non siamo andati in giro per uccidere. Non lo volevamo. Manuel voleva avere un rapporto estremo con lo stupro. Siamo tornati a casa alle 6.30 di venerdì mattina. Abbiamo chiamato Luca e gli abbiamo offerto 150 euro».

Il racconto di Prato continua con particolari agghiaccianti: «Quando è arrivato gli ho aperto la porta sempre vestito da donna, lui ha cominciato a drogarsi con noi. Io e Luca abbiamo iniziato a fare sesso e Manuel assisteva. Lui ha bevuto il drink e ha iniziato a stare male, è crollato. Lo abbiamo messo sul letto e Manuel mi ha detto “strozzalo”, io ho provato, ma Luca si è ripreso, mi ha scansato e non sono riuscito a fermarlo e a quel punto Manuel è impazzito è andato in cucina, ha preso un martello e ha cominciato a colpirlo, ho cercato di calmarlo inutilmente. Poi ha preso un coltello e lo ha colpito ancora ma Luca non moriva… Gli abbiamo messo una coperta sul viso per non vederlo, respirava ancora in modo affannoso. Non potevo più sopportare tutto questo. Manuel voleva essere baciato in testa per avere la forza da me per uccidere Luca. Non voleva farlo soffrire, voleva solo ucciderlo. Poi mi disse: “Questa cosa ci legherà per la vita”».