Luca Varani: Foffo e Prato, rapporto consumato accanto al corpo

di redazione Blitz
Pubblicato il 14 Novembre 2016 - 11:03 OLTRE 6 MESI FA
Luca Varani: Foffo e Prato, rapporto consumato accanto al corpo

Luca Varani: Foffo e Prato, rapporto consumato accanto al corpo

ROMA – Un rapporto consumato davanti a Luca Varani agonizzante. Non sembrano finire i dettagli torbidi dell’omicidio del 23enne ad opera di Manuel Foffo e Marco Prato. Il Tempo dà conto del macabro dettaglio emerso da un interrogatorio a Foffo, la persona che dopo il delitto si è dimostrata più collaborativa e pentita. Il rapporto sarebbe avvenuto nella camera da letto dove i due omicidi avevano trascinato il corpo di Luca agonizzante e, quindi, probabilmente ancora vivo.

Un massacro pianificato in modo lucido. La scelta della vittima fatta dopo una sorta di macabro casting. Si avviano ad essere processati per omicidio premeditato e pluriaggravato Foffo e Prato, i due trentenni romani che la mattina del 4 marzo scorso uccisero, dopo averlo torturato per ore, Luca Varani nel corso di un festino a base di droga e sesso.

La Procura di Roma ha notificato alle difese l’atto di chiusura indagini che di norma precede la richiesta di rinvio a giudizio. Oltre alla premeditazione, i pm di Roma contestano le aggravanti della crudeltà e dei motivi abbietti e futili. Nel provvedimento il pm Francesco Scavo ricostruisce la vicenda scrivendo che i due trentenni “dopo aver fatto entrambi ripetuto uso di sostanze alcoliche e stupefacenti nei giorni antecedenti l’evento e dopo essere usciti di casa nella mattinata del 4 marzo ed aver ‘girato’ in macchina per la vie di Roma alla ricerca di un qualsiasi soggetto da uccidere o comunque da aggredire al solo fine di provocargli sofferenze fisiche e togliergli la vita facevano rientro” nell’appartamento di Foffo in via Igino Giordani. Il pm scrive che una volta rincasati i due hanno contattato tramite Whatsapp, Varani invitandolo a recarsi nell’appartamento.

Una volta arrivato nell’abitazione i due indagati, scrive ancora il pm, gli hanno offerto una bevanda con una dose massiccia di uno psicofarmaco che “lo stordiva a tal punto da costringerlo a recarsi in bagno” dove i due lo aggredivano e “lo trascinavano in camera da letto” e lì incomincia un vero e proprio massacro. Secondo quanto accertato dalla Procura, l’agonia di Varani è durata circa due ore. Un lasso di tempo lunghissimo durante il quale Foffo e Prato “si sono accaniti sul suo corpo martoriandolo con oltre 100 colpi tra cui martellate al capo e alla bocca”.

Il resto dei colpi hanno raggiunto il ragazzo sulle braccia e al torace. Una perizia ha, inoltre, accertato che circa 30 ferite, tutte con arma da taglio, sarebbero state inferte con il solo scopo di provocare dolore. La morte di Luca sarebbe arrivata per dissanguamento al termine di una azione criminale “congiunta”. Per il perito nominato dalla Procura, infatti, ci sono tracce biologiche dei due indagati su tutte le ‘armi’ utilizzate per torturare ed uccidere Varani.