Luca Varani, Manuel Foffo al padre: “Sì, volevo ucciderti”

di redazione Blitz
Pubblicato il 16 Marzo 2016 - 20:24 OLTRE 6 MESI FA
Luca Varani, Manuel Foffo al padre: "Sì, volevo ucciderti"

Luca Varani, Manuel Foffo al padre: “Sì, volevo ucciderti”

ROMA – “E’ vero che mi volevi uccidere?”. “Sì, è vero“. A Regina Coeli, nel carcere romano, c’è stato spazio anche per questo assurdo confronto padre-figlio. Tra Valter Foffo e suo figlio Manuel. Dopo queste parole i due si sarebbero abbracciati in lacrime. Nei giorni scorsi il giovane universitario, parlando con i pm della Procura di Roma, aveva affermato che dietro il terribile omicidio di Luca Varani si annidava la sua volontà di uccidere il padre, una spiegazione che Foffo padre non aveva accettato, con i giornalisti la derubricava a gossip, maldicenza. E invece la conferma l’ha avuto proprio dalla bocca del figlio.

Foffo è stato interrogato per la terza volta dal pm, lui è decisamente più loquace e affidabile nei ricordi con i magistrati rispetto a Prato. “Ho fatto una cosa terribile e agghiacciante, non so come potrò mai scusarmi con i genitori di Luca”, ha detto.

Al termine dell’interrogatorio l’avvocato Michele Andreano, difensore del giovane, ha spiegato che il ragazzo “appare molto provato”. “Ancora non ricorda perfettamente i dettagli di questo terribile delitto e quindi abbiamo sospeso ma ci saranno ulteriori incontri con il pm. Manuel ha spiegato bene la sua posizione. Ricorda chiaramente cosa è accaduto in quella casa ma ci sono ancora dei vuoti. Ha ribadito la sua versione, sulla dinamica non ci sono grandi variazioni siamo ora ai dettagli su quanto successo”, ha aggiunto.

La famiglia di Luca Varani ha parlato per la prima volta con i giornalisti. Racconta Grazia Longo su La Stampa:

La disperazione è totale. Devastante. Cieca. Tanto da spingere i familiari del ventitreenne, ucciso da due giovani drogati di cocaina e sesso estremo, a chiedere la pena di morte. Eccolo l’urlo di dolore: «Il padre di Manuel Foffo ci vuole incontrare per chiedere perdono? E con quale coraggio si presenterà? Noi non vogliamo vedere nessuno. Noi non perdoneremo nessuno. Anzi, noi chiediamo la pena di morte. E se proprio volete aiutarci voi giornalisti, fate una raccolta di firme per chiedere la pena di morte per quei due lucidi assassini». Parole nude, spietate, dettate dal tormento per la morte di «un ragazzo buono, gentile, che ora viene dipinto nel peggiore dei modi e che invece non ha mai fatto male a nessuno». Parole che in un secondo momento si cerca in qualche modo di recuperare. Interviene una zia di Luca: «Se non proprio la pena di morte, quanto meno ci vuole l’ergastolo per quello che hanno fatto a mio nipote. Ma l’ergastolo vero, quello per cui non si esce più dal carcere. Perché adesso quei due vogliono passare per pazzi o esauriti e così possono avere uno sconto di pena. E noi qui con il nostro dolore immenso. Dolore, dolore, e ancora dolore». Già domani potrebbe aver luogo il funerale del ragazzo torturato e ucciso con la promessa di 150 euro per un rapporto sessuale.