Marco Prato, nomi di vip e politici nel suo telefono

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Aprile 2016 - 09:22| Aggiornato il 12 Aprile 2016 OLTRE 6 MESI FA
Marco Prato (foto Ansa)

Marco Prato (foto Ansa)

ROMA – Vip e politici: nella rubrica telefonica e nei file trovati nel computer di Marco Prato sono stati trovati decine di nomi importanti di imprenditori, politici e personaggi del mondo dello spettacolo.

C’è un capitolo nell’inchiesta sull’omicidio di Luca Varani che – scrive Cristiana Mangani del Messaggero – rischia di aprirsi e di deflagrare trascinando con sé chissà quante altre persone. È legato ai cellulari e al computer di Marco Prato, il pr di serate vip, finito in carcere con Manuel Foffo, per aver straziato e ucciso il giovanissimo amico.

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Per tutelare l’indagine è sceso in campo il gip che ha deciso, non soltanto di secretare ogni atto, ma addirittura di criptarle, in modo da rendere possibile l’accesso solo a chi ne ha diritto, lasciando traccia di qualsiasi consultazione. Perché tra le dichiarazioni e gli sfoghi di Manuel ci sarebbero racconti e fatti, forse anche non rilevanti dal punto di vista penale, ma per poterlo dire bisognerà valutarli singolarmente. Di certo, l’analisi dei cellulari potrebbe aprire un fronte di indagini dagli effetti devastanti. Che Marco Prato avesse l’ossessione dei filmati e dei video e che riprendesse ogni scena della sua vita e di quella degli altri, era già emerso nelle fasi successive all’arresto. A raccontarlo era stato anche Foffo, quando ha spiegato al pm di aver subìto una sorta di ricatto da Prato: l’amico aveva filmato un momento intimo tra loro due e gli ricordava di averlo fatto ogni volta che Manuel provava a liberarsene. E così i due hanno continuato a frequentarsi, a stare insieme, a condividere follie. Ed è per questo che Manuel sa quanto è contenuto nel telefonino del suo complice, perché lui glieli faceva vedere e se ne vantava.

Il sospetto che la vita di Prato potesse nascondere altri episodi inconfessabili era venuto agli inquirenti già durante l’interrogatorio del 10 marzo scorso, in cui Foffo incitava i carabinieri a controllare meglio nell’Iphone dell’amico. «Confermo – ha dichiarato al magistrato – che le finalità dell’incontro tra me e Prato erano solo per consumare sostanza stupefacente. Pensandoci, voglio precisare che io e Marco siamo du personalità diverse. Vorrei che i telefoni in sequestro a me e a Marco vengano controllati. Ho visto delle cose orribili sui suoi telefoni, nelle quali erano ritratti stupri di donne e atteggiamenti pedofili, erano ritratti anche bambini nel compimento di atti sessuali». E ancora: «Non fa parte di me la cosa di andare in giro in città a cercare gente da stuprare, come emerso dalle dichiarazioni di Marco. Sul mio cellulare ho dei video pornografici, ma sono solo quelli che mi inviano via web. Non vorrei, invece, che il contenuto del telefono di Prato andasse perso». Manuel sa? Conosce i vip e i politici coinvolti nelle dark room a base di droga e violenze organizzate dal complice? È proprio per aprire la strada a queste indagini che il pm ha continuato a interrogare Foffo, lavorando anche sullo “scontro” che si è venuto a creare tra i due.