Rodolfo Corazzo spara a ladro nella sua villetta e lo uccide

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Novembre 2015 - 23:23| Aggiornato il 25 Novembre 2015 OLTRE 6 MESI FA
Lucino (Milano): spara e uccide ladro nella sua villetta

Foto di repertorio Ansa

MILANO – Un uomo è morto a Lucino, vicino Milano. Probabilmente si tratta di un ladro ucciso da Rodolfo Corazzo, l’uomo che stava subendo la rapina a casa propria. La sparatoria è avvenuta a Lucino, frazione di Rodano (Milano). La chiamata d’intervento del 118 è delle 20.54, quando un’ambulanza è arrivata all’appartamento in via Matteotti. Ancora da chiarire la dinamica su cui stanno lavorando i carabinieri.

L’uomo ucciso era un ladro. A ucciderlo, appunto, il padrone di casa. Il malvivente era in compagnia di due complici, che però sono riusciti a fuggire. La vittima avrebbe una trentina d’anni.

Secondo le prime ricostruzioni, tre persone sarebbero entrate questa sera nella villetta a due piani di via Matteotti, abitata da padre, madre e una figlia di 10 anni. Sentiti dei rumori sospetti, il padrone di casa avrebbe sparato un colpo in aria. A quel punto, però, i malviventi avrebbero risposto all’avvertimento aprendo il fuoco, non è ancora chiaro se con armi proprie o sottratte al proprietario di casa. L’uomo, a quel punto, avrebbe sparato all’indirizzo dei ladri, colpendone uno a morte. Sulla vicenda indagano i carabinieri.

L’uomo che ha sparato è un commerciante che si occupa di televendite di gioielli. Secondo ulteriori ricostruzioni, fatte sulla base delle dichiarazioni del padrone di casa e ora al vaglio degli inquirenti, i tre malviventi avrebbero aspettato l’uomo fuori casa e lo avrebbero trascinato all’interno strattonandolo. Una volta all’interno della villetta, sarebbe cominciato il conflitto a fuoco. Le armi utilizzate sembra siano tutte del padrone di casa, che le deteneva legalmente. Soltanto le indagini accurate degli investigatori riusciranno a chiarire chi ha sparato per primo.

Questo episodio ricorda quello avvenuto un mesetto fa a Vaprio d’Adda, la notte tra il 19 e il 20 ottobre scorsi, quando il pensionato Francesco Sicignano freddò con un colpo di pistola l’albanese Gjergj Gjoni.