Lucrino, donna muore in spiaggia: accanto i bagnanti…

di redazione Blitz
Pubblicato il 19 Aprile 2016 - 17:30 OLTRE 6 MESI FA
Lucrino, donna muore in spiaggia: accanto i bagnanti...

Lucrino, donna muore in spiaggia: accanto i bagnanti…

NAPOLI – Un malore e una donna di 70 anni si accascia sulla spiaggia di Montenuovo, Lucrino. E’ morta così, forse un infarto, ma intorno a lei la vita scorre tranquilla, con altri bagnanti che fanno il bagno e prendono il primo sole della stagione come se non ci fosse un cadavere accanto a loro. Ne parla Il Mattino:

Dramma sulla spiaggia. Verso le 14 sulla spiaggia Montenuovo, a Lucrino, una donna è morta, probabilmente a causa di un malore. La signora, la cui identità non è stata ancora rivelata perché si stanno rintracciando ancora i familiari, era una cliente abituale del lido. Mentre passeggiava sulla battigia si è accasciata all’improvviso, forse colta da un malore. Quando i medici del 118, allertati dai gestori del lido, sono giunti la donna è spirata.Sul posto sono subito giunti gli uomini della Polizia e della Capitaneria di Porto che hanno avviato le indagini del caso. Potrebbe essere disposto il sequestro della salma per l’autopsia. Al momento il corpo della donna è ancora in riva al mare, sotto il telo termico, in attesa del riconoscimento. Ma, a pochi metri, i bagnanti continuano tranquillamente la loro giornata di mare e si tuffano, incuranti del dramma a due passi da loro.

Un caso simile è accaduto a Ravenna a fine marzo. Un cadavere in stato di decomposizione, in quel caso, era stato trovato sul litorale nord di Ravenna, in località Bellocchio poco dopo il poligono militare di Foce Reno, al confine con la provincia di Ferrara. Lo ha notato un passante che poi ha dato l’allarme. Sono intervenuti Carabinieri e Capitaneria di porto. Per recuperare il corpo, che indossava solo pantaloni e scarponcini, è stato necessario anche l’intervento dei Vigili del Fuoco con un gommone, perché lì la costa è di difficile accesso via terra. Impossibile anche per il medico legale che ha compiuto la prima ispezione formulare ipotesi: a causa del prolungato contatto con l’acqua marina, il corpo ha raggiunto un livello di saponificazione tale che per dedurre che si trattasse di un uomo, in prima battuta ci si è dovuti basare su altezza e numero di scarpe. Dopo gli accertamenti sul posto, il cadavere è stato trasportato all’obitorio di Ravenna a disposizione del magistrato di turno. Il luogo è lo stesso in cui fu ritrovato, circa un anno fa, il corpo ormai senza vita di Cristiano Fini, ribaltatosi con la canoa a Sant’Alberto per aiutare il gestore di un traghetto in panne che collega la frazione con le Valli di Comacchio.