Lui la bacia, lei non vuole, per i carabinieri è “violenza”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 16 Febbraio 2016 - 10:13 OLTRE 6 MESI FA
Lui la bacia, lei non vuole, per i carabinieri è "violenza"

Lui la bacia, lei non vuole, per i carabinieri è “violenza”

GENOVA – Lui la bacia, lei non vuole, per i carabinieri è “violenza”. La storia ha inizio otto anni fa. Una scenata di gelosia di quello che allora era il suo fidanzato, Alessandro Alessio, studente genovese di 19 anni, aveva provocato una strage: due ragazzi morti accoltellati durante la festa di Capodanno in un’abitazione di Racconigi, in provincia di Cuneo.

Ora la ragazza per cui ci fu quella strage, otto anni dopo, probabilmente memore di quella terribile esperienza, di fronte alle avance dell’amico che l’ha baciata sulla bocca per festeggiare la vittoria ai videopoker (non lontano dal suo nuovo compagno) ha deciso di evitare guai o nuove liti chiamando subito i carabinieri. “Mi ha dato un bacio e io non volevo”, ha raccontato Carola Pisciarino, oggi 29 anni, genovese di San Teodoro. E quella telefonata è costata al suo spasimante la denuncia.

La notizia viene riportata da Carola Pisciarino che sul Secolo XIX scrive:

Violenza sessuale è il reato che i militari del nucleo radiomobile contestano a Besnik Kamberlay, operaio albanese di 42 anni da anni residente in Italia. Perché, come hanno spiegato gli stessi carabinieri nella relazione inviata alla Procura, cercare di baciare una donna contro la sua volontà, costituisce – secondo il codice penale – a tutti gli effetti una violenza sessuale.

Tutto succede a inizio febbraio. Sala slot di Cornigliano, 18 di sera. Carola Pisciarino sta aspettando che il suo fidanzato finisca di lavorare, il giovane albanese è euforico per la vittoria al gioco. L’avvicina, le offre una birra: «Mi hai portato fortuna», le sorride. Poi prova a baciarla. La giovane lo respinge. Si guarda intorno spaventata. Non sa se il suo fidanzato ha assistito al tentativo di bacio oppure no. È preoccupata, però, che quel gesto possa scatenare qualcosa di grave. Così chiama i carabinieri.