Mafia ammazza bambini: 108! Claudio Domino, Cocò Campolongo…

di Riccardo Galli
Pubblicato il 9 Ottobre 2017 - 10:25 OLTRE 6 MESI FA
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Mafia ammazza bambini: 108! Claudio Domino, Cocò Campolongo… (foto d’archivio Ansa)

ROMA – Mafia ammazza bambini: 108! Tanti bambini e adolescenti la mafia ha mandato sotto terra nella sua storia. Più di cento, 108 e non può quindi essere la contabilità di errori, devianze. Più di cento e spediti all’altro mondo sparati in fronte di pistola o bruciati col fuoco o fatti a pezzi con la bomba o eliminati di veleno o sciolti nell’acido. E’ lunga e articolata la storia di mafia ammazza bambini. Una storia di fatti che smonta il luogo comune di una mafia che di fronte al bambino si ferma obbedendo ad una presunta legge d’onore.

Laura Anello per La Stampa ha fatto il lavoro più semplice e più utile, si è sobbarcata la fatica del vero e i bambini ammazzati dalla mafia li ha messi in fila.

Claudio Domino, 11 anni. A Palermo uno in motocicletta lo chiama, lui si avvicina r quelli gli punta pistola in fronte e spara. Forse, non si saprà mai, perché Claudio aveva visto imballare cocaina nel magazzino del bar di fronte.

Giuseppe Letizia, 12 anni, pastorello. Ricoverato in ospedale in stato di choc raccontò di aver visto un contadino aggredito e portato via. Quel contadino era Placido Rizzotto, il sindacalista di Corleone rapito e ucciso dalla mafia. L’ospedale era diretto da due medici affiliati, due mafiosi. Che fecero a Giuseppe Letizia iniezione mortale di veleno.

Nicola Campolongo, Cocò, tre anni. Il nonno se lo portava come scudo quando andava a trafficare. Morto bruciato vivo sul seggiolino in auto, auto data alle fiamme dai sicari di ‘ndrangheta che fecero fuori il nonno.

Nadia e Caterina Nencioni, 9 anni e 50 giorni morte di bomba di mafia nella strage dei Georgofili a Firenze.

Giuseppe Di Matteo, 11 anni. Il padre aveva cominciato a collaborare con la giustizia. Il bambino viene rapito e tenuto prigioniero per 779 giorni. E’ la vendetta mafiosa che si perfeziona quando Giuseppe viene strangolato e quindi sciolto nell’acido. E così e ancora e ancora per 108 volte.

Prima di morire il bambino Giuseppe Di Matteo (è agli atti processuali) disse: “Sento l’odore dell’erba e della primavera, sento l’odore del mare, toglimi queste bende e fammelo vedere l’ultima volta”. Lo ricorda Francesco La Licata che giustamente osserva come questa ultima richiesta di un bambino che sta per essere eliminato sia la pietra tombale sulla favola bugiarda della mafia che non ammazza bambini.