Mafia, mega confisca beni per 1,3mld € a Vito Nicastri: sequestro record

Pubblicato il 3 Aprile 2013 - 08:35| Aggiornato il 6 Dicembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

PALERMO – Una confisca di beni mafiosi per 1 miliardo e 300 milioni di euro è stata effettuata la mattina del 3 aprile in Sicilia. Il destinatario del sequestro da record è Vito Nicastri, imprenditore di 57 anni di Alcamo, in provincia di Trapani. L’operazione della Direzione investigativa anti mafia è la più cospicua mai effettuata in Italia e “colpisce al cuore l’aria grigia di Cosa Nostra”, dicono gli investigatori. Per Nicastri è scattato l’obbligo di soggiorno ad Alcamo, suo comune di residenza.

La mega confisca di beni sta riguardando la Sicilia occidentale, la Lombardia, il Lazio e la Calabria. I sigilli sono stati apposti ai patrimoni riconducibili a Nicastri, imprenditore leader nel settore della produzione di energia fotovoltaica ed eolica. L’uomo potrebbe essere un prestanome di Matteo Messina Denaro, il boss dei boss di Cosa nostra e il quarto latitante più ricercato al mondo.

Nicastri, secondo gli investigatori, sarebbe coinvolto in numerose vicende, anche di rilievo penale. Le indagini economico-finanziarie, condotte dalla Dia, hanno consentito di stabilire che la posizione di vertice nel settore dell‘energia alternativa da parte dell’imprenditore è stata acquisita grazie alla ”contiguità consapevole e costante agli interessi della criminalità organizzata”, dicono gli investigatori.

Secondo la Direzione investigativa antimafia , Nicastri “attraverso una tumultuosa dinamica degli affari ha intrattenuto rapporti anche con società lussemburghesi, danesi e spagnole”. Per gli inquirenti ”tale vicinanza ai più noti esponenti mafiosi, ha favorito la sua trasformazione da elettricista a imprenditore specializzato nello sviluppo di impianti di produzione elettrica da fonti rinnovabili, facendogli assumere una posizione di rilievo nelle regioni del Meridione”.