La mafia, il pentito Spatuzza e l’Araba Fenice

Pubblicato il 5 Agosto 2010 - 14:53 OLTRE 6 MESI FA

Gaspare Spatuzza

La Mafia “è il sistema più funzionante che esiste, è come il mito dell’Araba Fenice che ogni cinquecento anni si materializza dai deserti di sabbia e rinasce a una nuova vita”. Così ha parlato in un lungo articolo pubblicato sul settimanale ‘L’Espresso’ della scorsa settimana il collaboratore di giustizia Gaspare Spatuzza, ancora sottoposto a programma di protezione provvisorio, dopo che la commissione del Viminale ha valutato di non ammetterlo al programma speciale di protezione.

Spatuzza ha raccontato il suo percorso di pentimento e il suo pensiero sulla mafia. ”Mafiosi non si nasce – diceva nell’articolo – le circostanze possono essere tante per indurre un soggetto a diventarlo. Mafioso diventa chi ha subito delle vessazioni, cerca di avvicinarsi a qualcuno che lo è, per portare a termine la sua vendetta personale. Ma una volta partito, non lo ferma più nessuno”.

Secondo Spatuzza ”la mafia è il sistema più funzionante che ci sia. Se mi rubano la macchina mi rivolgo a chi di dovere, che non è lo Stato, gli do gli estremi: numero targa, colore ora e giorno e via del furto. Nell’80% dei casi la macchina già la sera è sotto casa”. Nell’articolo Spatuzza spiega la storia del pizzo anche ai piccoli negozi nato negli anni Ottanta nel periodo del maxi processo. ”In quel periodo la mafia era in serie difficoltà economiche, così decidono di chiedere ai piccoli negozianti un pensiero per i carcerati. Poi la cosa è degenerata”. Per Spatuzza la richiesta del pizzo dovrebbe essere proibita in Cosa nostra come succede per lo sfruttamento della prostituzione. ”Nel chiedere il pizzo – concludeva – Cosa nostra scende allo stesso livello di chi fa soldi alle spalle delle donne”.