Mangia sushi e muore a 33 anni. Indagato il gestore del ristorante

di redazione Blitz
Pubblicato il 27 Aprile 2017 - 19:49 OLTRE 6 MESI FA
Mangia sushi e muore a 33 anni. Indagato il gestore del ristorante

Mangia sushi e muore a 33 anni. Indagato il gestore del ristorante

CESENA – Mangia sushi e muore a 33 anni: indagato il gestore del ristorante in cui aveva cenato. La vittima è Khadija Oushi, una donna di 33 anni di Gatteo (Forlì-Cesena) originaria del Marocco e madre di un bambino di 5 anni.

La sera di Pasqua, il 16 aprile scorso, era andata a cenare con il marito e il figlio in un locale dell’area dell’Iper di Savigliano, racconta il Resto del Carlino. Tornati a casa, moglie e marito iniziano a sentirsi poco bene. L’uomo accusa un malore ma, dopo aver vomitato, si riprende. La donna, invece, non riesce a respirare.

Il marito chiama subito il 118 e pensa ad un attacco di asma, di cui la donna soffre. Ma non è così. Lei sta sempre peggio. Viene ricoverata all’ospedale Bufalini. Il referto parla di “crisi respiratoria acuta”. E la donna entra in coma, un coma dal quale non si risveglierà più. Quattro giorni dopo, infatti, muore.

Quello stesso giorno il marito si presenta dai carabinieri e sporge denuncia. E adesso il gestore del locale in cui la donna cenò la sera di Pasqua, un cinese di 37 anni, è stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo. 

L’autopsia, che chiarirà le cause della morte della giovane mamma, è stata eseguita e i risultati arriveranno fra sessanta giorni. Come spiega il Resto del Carlino,

Determinante sarà riuscire a scoprire un ipotetico nesso causale tra il cibo ingerito e la morte della donna, che potrebbe in realtà essere deceduta per una «causa biologica» scollegata dalle sostanze ingerite quella sera. Di certo la 33enne non soffriva di intolleranze alimentari clinicamente acclarate. Per poter giungere a un accertamento giudiziario dei fatti più completo possibile, il pm Brunelli ha attivato anche i carabinieri dei Nas di Bologna, che hanno perquisito il locale e requisito diversi reperti. L’obiettivo è cercare potenziali ingredienti o avariati o non correttamente conservati che potrebbero avere innescato il malore a Khadija.