Mantova, Fausto Bottura trovato cadavere in un sacco lungo il Po

di redazione Blitz
Pubblicato il 8 Dicembre 2014 - 20:13 OLTRE 6 MESI FA
Mantova, Fausto Bottura trovato cadavere in un sacco lungo il Po

Mantova, Fausto Bottura trovato cadavere in un sacco lungo il Po

MANTOVA – Lo hanno trovato avvolto in un sacco nero in plastica, di quelli usati per la spazzatura, vestito di tutto punto. Del nastro adesivo arrotolato attorno ai piedi per chiudere l’involucro. E un braccio che sporgeva. È la scena raccapricciante che lunedì mattina si è presentata all’addetto al vecchio idrometro del Po situato a Bardelle, frazione di san Benedetto Po. Il cadavere nel sacco è quello di Fausto Bottura, 48 anni, disoccupato residente a Magnacavallo, comune della provincia distante una trentina di chilometri dal luogo del ritrovamento del cadavere

Subito il ritrovamento si è tinto di giallo. I carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore Silvia Bertuzzi, hanno orientato le indagini sull’omicidio, e solo in serata hanno chiarito che il cadavere non era incaprettato, mentre non si sono sbilanciati sulla causa della morte, limitandosi a non confermare la presenza di una ferita d’arma da fuoco alla testa.

Bottura, descritto come molto sofferente perché da tempo disoccupato, si era allontanato da casa la notte tra mercoledì e giovedì scorso. Da allora i familiari non avevano più avuto sue notizie e venerdì, trascorse 24 ore, ne avevano denunciato la scomparsa ai carabinieri del paese. È stata la sorella Patrizia, con cui viveva insieme ai nipoti, ad effettuare nel tardo pomeriggio il riconoscimento nell’obitorio dell’ospedale Carlo Poma di Mantova, dove la salma è stata trasferita in attesa dell’autopsia.

Il cadavere è stato ritrovato lunedì mattina poco prima delle 9 da Silvano Grecchi, un carabiniere in congedo che per conto dell’Aipo, l’azienda interregionale per il Po, effettua lavoretti controllare il vecchio idrometro di Bardelle.

”C’ero andato anche ieri – ha raccontato – e avevo visto quel sacco ma, era in acqua e non mi sono avvicinato. Questa mattina l’involucro era sulla riva perchè il livello dell’acqua è sceso e ho visto sporgere un braccio. Ho dato subito l’allarme”.

Ad un primo esame, il corpo risulta in acqua da almeno tre giorni e la corrente può averlo trascinato. Sul volto i segni di una ferita compatibile sia con un trauma sia con un colpo di arma da fuoco. Gli investigatori stanno indagando a tutto campo, tanto che non escludono neppure l’ipotesi del suicidio: i familiari hanno riferito che Fausto, disoccupato da 2 anni dopo la chiusura di una ditta di laterizi in cui lavorava, aveva ricevuto vari no a sue richieste di impiego ed era depresso.

Resta da spiegare come il suo corpo sia finito in un sacco di plastica chiuso col nastro. Da quanto si è appreso, il suo disagio ultimamente si era accresciuto dopo una lite in famiglia per questioni di eredità.