Manuel Foffo e Marco Prato, una terza persona quando…

di redazione Blitz
Pubblicato il 22 Marzo 2016 - 12:26 OLTRE 6 MESI FA
Manuel Foffo e Marco Prato, una terza persona quando...

Manuel Foffo e Marco Prato, una terza persona quando…

ROMA – Manuel Foffo e Marc Prato avevano chiamato qualcuno per sbarazzarsi del corpo del ragazzo? E’ quanto ipotizzano gli investigatori che stanno indagando sull’omicidio di Luca Varani, seviziato e ucciso a 23 anni nell’appartamento di Foffo in zona Collatino a Roma.

Secondo quanto scrivono Fulvio Fiano e Rinaldo Frignani sul Corriere della Sera, infatti, quando ancora Varani giaceva morto sul letto di Foffo, questi e Prato si sarebbero messi al telefono, forse per chiedere aiuto a qualcuno, magari proprio per far sparire il cadavere.

A questo sarebbero serviti gli strofinacci presi da Foffo da casa della madre, che vive nell’appartamento al piano inferiore. A ripulire l’appartamento di via Iginio Giordani per non lasciare tracce. Ma soprattutto, scrivono Bufi e Frignani,

“Dall’analisi dei tabulati delle utenze dei due presunti killer (solo Foffo ha confessato) emergono spunti importanti per le indagini: l’intervento di almeno una terza persona sulla scena del delitto.

Una pista ipotizzata fin dall’inizio nella ricostruzione di quanto accaduto tra la mattina di venerdì 4 marzo, quando l’autopsia colloca la morte del ventitrenne, e la serata del giorno successivo, quando Foffo si è costituito e Prato è stato salvato da un presunto suicidio che appare sempre più improbabile”.

Fra le telefonate fatte da Foffo e Prato venerdì pomeriggio, ventiquattro ore prima della mattanza, ce ne sarebbero alcune dirette ad Alex, testimone sentito dagli inquirenti perché passato anche lui più volte dall’appartamento di Foffo durante i tre giorni di alcol, droga e sesso. E che adesso, spiega il Corriere della Sera, potrebbe denunciare i due arrestati per le violente avances ricevute in quelle ore.

Alex non è però l’unico testimone che potrebbe presto essere nuovamente ascoltato. C’è anche la biondina che Luca aveva incontrato sul treno Viterbo-Roma la stessa mattina in cui fu poi assassinato.

Scrivono Bufi e Frignani:

“Ai funerali di Varani, sabato scorso a Casalotti erano presenti, mischiati fra la folla, anche gli investigatori dell’Arma per controllare se c’erano personaggi che potrebbero rivelarsi utili per il prosieguo delle indagini. Biondina compresa”.