Marcello Dell’Utri, i giudici: “Bagaglio da 50 chili: fuga a Beirut evidente”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Aprile 2014 - 08:24 OLTRE 6 MESI FA
Marcello Dell'Utri

Marcello Dell’Utri

PALERMO – Marcello Dell’Utri deve andare in carcere: i giudici del Riesame di Palermo respingono la richiesta degli avvocati dell’ex senatore, attualmente in Libano, e spiegano il perché: Dell’Utri, secondo loro, aveva programmato una vera e propria fuga, come dimostra il tentativo di eludere i controlli della polizia italiana in aeroporto, facendo uno scalo a Parigi prima di proseguire per Beirut.

E come dimostra il fatto che sia partito con 50 chili di bagaglio, cosa che non è stata ritenuta compatibile con l’idea di un breve viaggio.

I legali di Dell’Utri avevano chiesto che la misura del carcere, in vista della sentenza di Cassazione per concorso esterno in associazione mafiosa, venisse ritirata. Il motivo? Secondo gli avvocati Dell’Utri con il suo viaggio a Beirut non aveva nessuna intenzione di sottrarsi all’eventualità del carcere in Italia. Una tesi smontata dai giudici di Palermo che nella loro sentenza scrivono:

Il “transito di Dell’Utri allo scalo parigino, essendo operativi voli diretti per Beirut da Milano Malpensa, non poteva che essere finalizzata ad eludere, in Italia, le procedure di controllo passaporti e tanto appare incompatibile con un normale e transitorio allontanamento dal territorio nazionale a meno che non si volessero ipotizzare (ma questo è un paradosso a dir poco offensivo di una normale intelligenza) necessità economiche connesse a risparmiare sul costo del biglietto, circostanza peraltro smentita dal prezzo, non lieve, realmente pagato di 1728 euro”.

Per i giudici del Riesame di Palermo è indubitabile che l’ex senatore sia andato in Libano per fuggire dall’Italia.

 “Del tutto indimostrata – prosegue l’ordinanza del collegio –  la circostanza riportata da alcuni organi di stampa secondo cui l’imputato sarebbe stato inviato a Beirut su preciso incarico al fine di svolgere attività di supporto politico”.

Per i giudici “pesa” anche il fatto che l’ex senatore, al momento del fermo a Beirut, sia stato trovato con molto denaro e bagaglio di 50 chili, fatti incompatibili con un viaggio di breve durata.