“Fiero di essere gay in divisa”: lettera al numero 2 dei Carabinieri, Gasparri

Pubblicato il 4 Luglio 2012 - 18:02 OLTRE 6 MESI FA

Il vicecomandante dei Carabinieri, Clemente Gasparri

ROMA – Il vice comandante dei Carabinieri, Clemente Gasparri, fratello dell’esponente pdl Maurizio, durante una lezione alla Scuola Ufficiali di Roma ha suggerito agli allievi omosessuali di non fare coming out. Ma le sue parole hanno spinto a fare un passo in avanti l’appuntato scelto Marcello Strati, 49 anni, in servizio alla dogana di Como, che si è sentito chiamato in causa. Ai giovani ufficiali della Scuola Gasparri aveva detto: “Ammettere di essere gay, magari facendolo su un social network, come un graduato della Guardia di Finanza, non è pertinente allo status di Carabiniere”. Fiero Strati ha impugnato carta e penna e gli ha scritto: “Non so se sono io il “graduato” della Guardia di Finanza a cui si riferisce nel suo discorso, e che ha “ammesso” (come se si trattasse di una colpa) di essere gay. Forse sì o forse no, chissà. In ogni caso, caro Generale, eccomi qua, appuntato scelto della Guardia di Finanza Strati Marcello in servizio nel Corpo da 26 anni, attualmente a Como, al gruppo di Ponte Chiasso, fiero di appartenere alle Fiamme Gialle. Servo il mio Paese con onestà e senso del dovere. Ah, dimenticavo, sono omosessuale”.

Poi l’accusa: “Le sue affermazioni ci riportano indietro di decenni”. La lettera di Strati sta ora facendo il giro del web portando alla luce una questione che di rado viene affrontata in italia: la discriminazione degli omosessuali in divisa.

Lo scorso anno negli Usa era ancora in vigore una legge che vietava ai militari di dichiarare la propria omosessualità: “Don’t Ask Don’t Tell”, un precetto che immiseriva al silenzio quanti come Strati “magari dopo tanta fatica e sofferenza interiore, avevano deciso di uscire alla luce del sole. Sperando di essere giudicati non per chi si portano a letto o per chi amano, ma solo in quanto buoni militari”. Il presidente Barack Obama ha eliminato quella norma incivile. In Italia non esistono leggi simili ma secondo Strati c’è comunque una pressione al silenzio.