Marco Pantani, no omicidio: fu ucciso da una overdose di psicofarmaci

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Marzo 2015 - 08:59 OLTRE 6 MESI FA
Marco Pantani ucciso da mix antidepressivi-cocaina: perizia esclude omicidio?

Marco Pantani ucciso da mix antidepressivi-cocaina: perizia esclude omicidio? (foto Ansa)

RIMINI – Marco Pantani è stato ucciso probabilmente da un’overdose di antidepressivi: psicofarmaci che sarebbero stati mischiati a cocaina. Se i risultati dell’ultima perizia venissero confermati, verrebbe meno l’accusa di omicidio e il caso potrebbe essere definitivamente archiviato. La riapertura dell’inchiesta si basava su una teoria portata avanti dalla famiglia: qualcuno si era introdotto nel residence in cui il ciclista soggiornava e gli avrebbe iniettato una dose letale di cocaina. Cocaina che è stata trovata nel corpo del Pirata, ma non in dose tali da giustificarne, da sola, il decesso.

Scrive Andrea Pasqualetto sul Corriere della Sera: «Viene ridimensionata la questione cocaina anche se rimane come concausa», conclude l’Istituto di Medicina legale di Verona che nei giorni scorsi ha consegnato l’atto conclusivo delle analisi tossicologiche al procuratore del capoluogo romagnolo Paolo Giovagnoli, titolare del nuovo fascicolo sulla fine del Pirata. Lo scorso anno Giovagnoli aveva riaperto il caso sulla base della ponderosa denuncia presentata dalla madre del ciclista, la signora Tonina, che ipotizzava uno scenario da brividi avvalorato dalla consulenza del direttore della sezione di medicina legale dell’Università di Ferrara Francesco Maria Avato.

Pasqualetto pone poi degli interrogativi che scaturiscono da queste nuove rivelazioni: la causa di morte di Marco Pantani può essere ricondotta a un’overdose di cocaina? È plausibile un’aggressione da parte di terzi? Il professore si è messo al lavoro, cercando le tracce lasciate dalla precedente indagine. Dopo un avvio sottotono e sconsolante, per il fatto che non si trovavano i reperti biologici, la svolta: dal laboratorio universitario che aveva eseguito le prime analisi sono spuntati i campioni di sangue e urine del Pirata.

La conclusione è nelle trenta pagine inviate a Giovagnoli: in quei giorni di forte depressione Pantani ha assunto psicofarmaci in maniera smodata. Due prodotti in particolare, Venlafaxina e Trimipramina. Farmaci ma anche cocaina, seppure, in proporzione, in dosi meno consistenti rispetto a quanto era emerso finora. «L’azione combinata può giustificare pienamente la morte».