Marco Prato pieno di amaro Lucano e farmaci prima di tentare il suicidio

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Ottobre 2016 - 15:26 OLTRE 6 MESI FA
Marco Prato pieno di amaro Lucano e farmaci prima di tentare il suicidio

Marco Prato pieno di amaro Lucano e farmaci prima di tentare il suicidio

ROMA – Marco Prato, prima di tentare il suicidio, si ingozzò di amaro Lucano e farmaci, per poi scrivere alcuni inquietanti messaggi di addio. “Sto male o forse sono sempre stato così – si legge in un caso – ho scoperto cose orribili dentro di me e nel mondo. Fa troppo male la vita”. Oppure: “Non indagate sui miei risvolti torbidi non sono belli”. A circa sei mesi dall’omicidio del Collatino a Roma (un circolo di droghe, sesso e violenza con una vittima sacrificale: il ventiduenne Luca Varani) spuntano i messaggi che uno dei due omicidi, Prato, avrebbe scritto prima di tentare (senza riuscirci) il suicidio.

Non manca ovviamente l’addio ai genitori: “Mamma e papà vi amo e vi ho sempre amati, non ho rancore o rabbia, solo amore per voi”. E ancora: “Non avete nessuna responsabilità, né avete fatto nulla per essere complici dell’autolesionismo. Cercate di essere sereni, amatevi e non sentitevi mai in colpa”.

La notizia viene riportata da Ilaria Sacchettoni per Il Corriere della Sera:

Dunque Prato quella notte è in compagnia dei suoi stessi fantasmi. Il travestimento da donna utilizzato nel gioco erotico a due con l’amico. Lo stordimento di Varani e l’accanimento di Foffo su di lui («Non voleva morire»). Le coltellate con una lama per il pane e altri taglierini. L’ostinazione di Luca nel voler sopravvivere. Le corde vocali recise. La lama ficcata nel cuore. Tutto questo insomma. Prato s’ingozza di Amaro Lucano e farmaci. Che poi in parte almeno vomiterà. Saranno i carabinieri però a salvarlo poco dopo, andandolo ad arrestare. «Chiedo scusa a tutte le persone a cui ho fatto qualcosa – si legge in un altro messaggio – Vi scrivo mentre me ne sto andando ». Il più autentico forse è il saluto alla madre: «Ti ho amata -scrive – ogni giorno della mia vita e non devi pensare nemmeno un secondo ai nostri silenzi, perché per me non sono mai esistiti».