Marianna Fabozzi salva da linciaggio: encomio alle agenti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Maggio 2016 - 09:50 OLTRE 6 MESI FA
Marianna Fabozzi salva da linciaggio: encomio alle agenti

Marianna Fabozzi salva da linciaggio: encomio alle agenti

NAPOLI – Marianna Fabozzi, la mamma di Antonio e moglie di Raimondo Caputo, accusato di aver ucciso la piccola Fortuna Loffredo a Caivano, è stata salvata da un linciaggio in carcere. Le detenute dopo il suo arrivo l’hanno aggredita lo scorso 5 maggio e hanno tentato di linciarla, ma l’intervento delle agenti è stato provvidenziale. Ora proprio le agenti che l’hanno salvata hanno ricevuto un encomio solenne per il loro lavoro nel carcere di Pozzuoli, vicino Napoli.

Alessandro Napolitano su Il Mattino scrive che il gesto delle agenti del carcere è stato definito eroico:

“La moglie del presunto orco – nonché madre di Antonio, morto anch’egli in circostanze oscure tra le case popolari di Caivano – aveva da poco varcato la soglia della struttura detentiva puteolana, quando è stata aggredita. Era il 5 maggio scorso. In quattro l’hanno salvata dal linciaggio, riportando ferite fortunatamente lievi. Per le agenti intervenute il Cosp non solo chiede un encomio solenne, ma addirittura un avanzamento di grado.

Secondo il sindacato delle agenti della penitenziaria, il pronto intervento contro un gesto che è stato definito «ignobile e vigliacco di alcune ristrette contro la reclusa» merita la massima attenzione. «In queste occasioni, dimostrare coraggio, sprezzo del pericolo, sentimento di elevata professionalità e attaccamento al dovere esige una contro risposta dalla propria amministrazione – spiega il segretario nazionale del Cosp, Domenico Mastrulli, che aggiunge – Un plauso va a tutto il Comando della polizia penitenziaria del distaccamento femminile di Pozzuoli che ha diretto, seguito e pianificato le operazioni successive a tutela della sicurezza e dell’immagine della propria amministrazione sotto il diretto intervento dell’autorità dirigenziale del penitenziario puteolano».

Appena pochi giorni prima, il marito di Marianna Fabozzi aveva subito la stessa sorte nel carcere di Poggioreale. Aggredito da altri detenuti e poi salvato dal linciaggio dopo l’intervento degli agenti. Su marito e moglie, dunque, lo stesso odio da parte degli altri detenuti.

Pesantissime le accuse nei confronti dei due. Raimondo Caputo è ritenuto il mostro che ha violentato e poi ucciso Fortuna Loffredo gettandola dall’ottavo piano. Sua moglie è invece accusata di aver coperto il compagno e cercato di depistare le indagini, nonché di omicidio colposo per la morte del loro figlio Antonio avvenuto nel 2013. Tornando al carcere di Pozzuoli, Domenico Mastrulli ricorda un altro episodio avvenuto quasi in concomitanza con l’aggressione di Marianna Fabozzi: il tentato suicidio di una detenuta, sventato all’ultimo istante grazie ancora una volta all’intervento delle agenti in servizio nella struttura di via Pergolesi.

Secondo quanto trapelato, una donna rinchiusa nel reparto di osservazione psichiatrica del carcere, aveva tentato di togliersi la vita con una sorta di cappio ricavato con alcune lenzuola. Era già salita su uno sgabello per lasciarsi cadere, ma alcune agenti hanno evitato il peggio. In quella occasione era stato anche il sindacato Sappe ad intervenire, sottolineando la professionalità della penitenziaria: «Dietro quelle mura ci sono eroi silenziosi»”.