Mariarca Mennella trovata morta in casa a Musile di Piave. L’ex marito ai Carabinieri: “Sono stato io, venite”

di redazione Blitz
Pubblicato il 23 Luglio 2017 - 14:57 OLTRE 6 MESI FA
Mariarca Mennella trovata morta in casa a Musile di Piave. L'ex marito ai Carabinieri: "L'ho uccisa io, venite"

Mariarca Mennella trovata morta in casa a Musile di Piave. L’ex marito ai Carabinieri: “L’ho uccisa io, venite”

VENEZIA – “L’ho ucci$a io, venite qui”. E’ la confessione al telefono che Antonio Ascione, 44 anni, avrebbe fatto domenica mattina. Ha chiamato i carabinieri e ha detto loro di aver accoltellato a morte l’ex moglie, Maria Archetta Mennella, di 38 anni, originaria di Torre del Greco (Napoli).

La tragedia si è consumata in un appartamento a Musile di Piave (Venezia) dove la donna si era trasferita da qualche mese insieme ai due figli. Un nuovo lavoro di commessa che aveva ottenuto qualche mese fa in un negozio di abbigliamento dell’outlet di Noventa di Piave e le conoscenze fatte nel veneziano avevano aiutato Mariarca, come la chiamavano affettuosamente le amiche d’infanzia, a svoltare, a tentare di vivere senza l’ombra incombente di quell’ex marito geloso.  I ragazzi, di 9 e 15 anni, non erano presenti al momento dell’omicidio perché in vacanza.

La donna, chiamata dagli amici con il diminutivo di Mariarca, appare nella sua pagina Facebook bella e sorridente. In uno degli ultimi post aveva condiviso una frase significativa: “Mi fanno paura gli uomini che non capiscono che amare una donna vuol dire amare la sua libertà”.

Forse l’allusione era proprio a quell’ex marito che non voleva lasciarla andare. Molti i colpi che Ascione, pizzaiolo a Jesolo, ha inferto alla donna con un coltello da cucina nel piccolo appartamento al secondo piano di una palazzina di Musile di Piave.

L’unico errore della donna è stato quello di impietosirsi, concedendo per qualche giorno al pizzaiolo di alloggiare nella sua casa dopo la separazione. Una coabitazione forzata che ha inasprito la gelosia di Ascione. Così l’ultimo litigio lontano dalle orecchie dei figli, in vacanza al mare dai parenti, è diventato l’epilogo di un copione ormai sin troppo abusato dalle cronache giudiziarie.

L’uomo ha rinfacciato a Mariarca la sua vita di donna single, i giri con le amiche con l’automobile che lui stesso le aveva regalato. Poi ha afferrato il coltello e l’ha colpita più e più volte, con rabbia crescente, lasciandola agonizzante a terra. Lucidamente ha preso in mano il telefono e ha chiamato i Carabinieri, confessando l’accaduto: “Sono stato io, venite qui”. Quando i militari sono entrati nell’appartamento per la donna non c’era più nulla da fare e inutile è stata la disperata corsa dell’ambulanza all’ospedale.

Pochi a Musile di Piave ricordano il volto sorridente di Mariarca, ma il sindaco Silvia Susanna ha voluto egualmente lanciare un appello perché si ponga fine al lungo elenco di donne morte per mano dei loro compagni, negli stessi momenti in cui Ascione in caserma dettava davanti al pm la sua confessione-fiume. “Se potessi dire qualcosa, lanciare un segnale – ha detto il sindaco – vorrei dire a queste donne: non accettate la violenza, non ha giustificazioni”.