Marilù Mastrogiovanni, Fnsi e Assostampa Puglia al sindaco Stefàno: “Basta attacchi”

di redazione Blitz
Pubblicato il 11 Novembre 2016 - 07:15 OLTRE 6 MESI FA
Marilù Mastrogiovanni, Fnsi e Assostampa Puglia al sindaco Stefàno: "Basta attacchi"

Marilù Mastrogiovanni, Fnsi e Assostampa Puglia al sindaco Stefàno: “Basta attacchi”

ROMA – La Federazione nazionale della stampa italiana e l’Assostampa Puglia invitano il sindaco di Casarano (Lecce), Gianni Stefàno, a ritirare immediatamente i manifesti affissi nel Comune salentino che invitano la cittadinanza a “reagire” contro l’inchiesta della giornalista Marilù Mastrogiovanni pubblicata sul giornale online “Il Tacco” nella quale si approfondiscono le vicende relative ai gravi fatti di sangue accaduti nelle scorse settimane ad opera della criminalità organizzata locale e, in particolare, alle infiltrazioni della Sacra Corona Unita.

In un comunicato congiunto Fnsi e Assostampa Puglia sottolineano come “accendere i fari della cronaca su vicende che interessano la vita pubblica e il legittimo diritto alla sicurezza di una comunità, esercitando il sacrosanto diritto di cronaca a tutela dell’informazione dei cittadini di Casarano, non può autorizzare il sindaco a lanciare appelli pubblici anche via Facebook nei quali mettere alla gogna l’autrice degli articoli chiamando la cittadinanza a non meglio precisate reazioni per difendere l’onorabilità della città. Nessuna notizia né informazione potrà mai ledere i cittadini onesti che hanno il diritto di essere informati su ciò che accade nella loro comunità, semmai potrà aiutare la vita democratica di tutti i casaranesi e tutelare la stessa pubblica amministrazione da possibili tentativi di infiltrazione da parte della criminalità organizzata laddove non sia già accaduto”.

“Esporre alla pubblica gogna una giornalista e il lavoro che ha svolto, sottolineano ancora Fnsi e Assostampa Puglia, rischia invece di prestare il fianco a quei pochi che non vedono l’ora che si smetta di parlare o approfondire tali vicende e che, per questo, sono pronti a rivalersi minacciando finanche la vita dei cronisti che raccontano coraggiosamente tali vicende”.