Marò, Salvatore Girone sabato 28 maggio in Italia

di redazione Blitz
Pubblicato il 27 Maggio 2016 - 19:49| Aggiornato il 28 Maggio 2016 OLTRE 6 MESI FA
Marò, Salvatore Girone sabato 28 maggio in Italia

Marò, Salvatore Girone sabato 28 maggio in Italia

ROMA – Rientrerà in Italia nel pomeriggio di oggi, sabato 28 maggio, il fuciliere della Marina Salvatore Girone, dopo l’autorizzazione concessa giovedì dalla Corte Suprema indiana. Saranno i ministri degli Esteri, Paolo Gentiloni, e della Difesa, Roberta Pinotti, ad accoglierlo alle 18 all’aeroporto romano di Ciampino.

Si sono concluse giovedì 27 maggio positivamente a New Delhi le pratiche amministrative indiane di Girone, che ha ottenuto nel pomeriggio un Exit Visa, documento fondamentale per potersi presentare in aeroporto per l’imbarco su un volo che lo porterà in Italia, via Abu Dhabi.

Il marò sarà accompagnato a Roma dall’ambasciatore d’Italia in India Lorenzo Angeloni. Due giorni fa Girone ha presentato domanda di licenza al suo superiore, l’addetto militare in India, Roberto Tomsi. Una richiesta questa che per ragioni evidenti non aveva potuto formulare nei quattro anni passati.

LE REAZIONI IN INDIA – La decisione della Corte Suprema indiana di autorizzare Girone a trascorrere in Italia l’attesa per la sentenza della Corte permanente di arbitrato (Cpa) sul caso Enrica Lexie non è stata priva di conseguenze in India. Come era naturale attendersi, i media sono saltati sulla notizia, sottolineando che “anche il secondo Fuciliere di Marina italiano accusato dell’omicidio di due pescatori può ritornarsene a casa”.

Non appena i due giudici della sezione feriale della Corte hanno messo nero su bianco il loro verdetto, la notizia à rimbalzata su tutte le tv ed i media online indiani. “Anche il secondo marò autorizzato a rientrare in Italia”, ha titolato in un banner Ndtv, mentre NewsX ha sostenuto: “Grande sollievo per i Fucilieri italiani: la Corte Suprema autorizza Salvatore a tornare a casa”. Infine Zee News ha sentenziato: “Il marò italiano va a casa, ma la Corte Suprema fissa condizioni”.

Ovvio che dopo la mobilitazione dei media, anche parte della classe politica indiana si sia interessata alla questione. E se il governo del premier Narendra Modi, impegnato a celebrare i due anni al potere, è rimasto muto, così non è stato per Pinarayi Vijayan, neo insediato governatore comunista dello Stato del Kerala, al largo delle cui coste è avvenuto l’incidente del 15 febbraio 2012 in cui sono morti i due pescatori indiani.

In una delle sue prime prese di posizione dopo l’insediamento nella carica di ‘chief minister’ dello Stato, Vijayan ha ribadito che a suo avviso i due Fucilieri di Marina italiani devono essere processati in India e che l’atteggiamento tenuto dal governo centrale in Corte Suprema è stato “inaccettabile”.