Marta Lazzarin morta, papa Francesco chiama il compagno Christian Cappello

di redazione Blitz
Pubblicato il 27 Settembre 2016 - 16:39 OLTRE 6 MESI FA
Marta Lazzarin morta, papa Francesco chiama il compagno Christian Cappello

Marta Lazzarin morta, papa Francesco chiama il compagno Christian Cappello (In foto Marta e Christian in un momento felice)

ROMA – Papa Francesco chiama il blogger che ha perso la moglie e il figlio durante il parto. E’ stato Christian Cappello a raccontare l’eccezionale telefonata sulla sua seguitissima pagina “Blog di Viaggi” su Facebook.

“Ciao Chris, sono Papa Francesco – racconta Christian – ti chiamo perché ho letto la tua lettera e ciò che fai è bellissimo. Sto pregando per te, non ti preoccupare, avanti così e forza! Io sono riuscito solo a dire: “la ringrazio Sua Santità, è per me un grande onore sentirvi al telefono ed anche io pregherò per voi”. “Grazie Chris, ne ho bisogno”, è stata la risposta di sua Santità”.

Nel dicembre scorso la compagna di Christian, Marta Lazzarin, viene ricoverata al settimo mese di gravidanza. Durante una visita, a seguito di un malore, alla donna viene comunicato che il suo bimbo non dava più segni di vita. Ma la donna non migliora e muore nel giro di qualche ora.

Proprio in questi giorni papa Francesco ha dedicato un pensiero a coloro che attraversano un momento di lutto: “Cosa si deve fare quando viviamo momenti oscuri, per una tragedia familiare, una malattia, qualche cosa che mi porta giù”. Qualcuno, ha osservato il Papa, pensa di “prendere una pastiglia per dormire” e allontanarsi “dai fatti”, o “prendere due, tre, quattro bicchierini”. Questo, ha ammonito, “non aiuta”, e “quando ci sentiamo persi è meglio pregare Dio con insistenza”. Papa Francesco ha anche incoraggiato, quando incontriamo qualcuno in “desolazione spirituale”, in un momento di sofferenza “sia di malattia, di qualsiasi sofferenza, ma che è proprio nella desolazione”, a restare in “silenzio; ma – ha spiegato – silenzio con tanto amore, vicinanza, carezze. E non fare discorsi che alla fine non aiutano e, anche, fanno del male”.