Martellago (Venezia), autista bus picchiato da un ragazzino

di redazione Blitz
Pubblicato il 6 Marzo 2016 - 06:30 OLTRE 6 MESI FA
Martellago (Venezia), autista bus picchiato da un ragazzino

Martellago (Venezia), autista bus picchiato da un ragazzino

VENEZIA – Autista del bus picchiato da un ragazzino, che lo ha mandato in ospedale. E’ successo lunedì 29 febbraio a Martellago, in provincia di Venezia, a bordo di un autobus della linea 11 Scorzè-Mirano. 

Il mezzo si trovava all’altezza di via Fappani quando il ragazzino, in compagnia di un amico, ha premuto il pulsante per prenotare la fermata. A quel punto, riferisce Nicola De Rossi sul Gazzettino, l’autista del mezzo ha fatto un’osservazione e a quel punto il giovane prima lo ha preso a male parole e poi gli si è “avventato contro, prendendolo a calcia e pugni”, prima di scendere alla fermata del Giardino Santo Stefano.

 

A quel punto, spiega De Rossi sul Gazzettino,

“La corsa è stata interrotta ed è scattato l’allarme: sul posto carabinieri di Martellago e ambulanza del Suem di Mirano. Il malcapitato ha avuto bisogno di cure al pronto soccorso: prognosi di otto giorni. I militari hanno raccolto le testimonianze, la sua e degli altri 5-6 passeggeri, perlopiù adulti, e acquisito le immagini delle telecamere sul bus: stanno stringendo il cerchio attorno al responsabile. Il fatto ha destato sconcerto e riacceso le polemiche sulle condizioni d’insicurezza in cui opera il personale Actv”.

Condanne dell’accaduto sono arrivate dal sindacato Ugl:

 

«Il posto di guida è un luogo di lavoro, va tutelato dall’azienda – spiega Alfredo Pipino, Ugl – Sotto c’è il malcostume di chi aggredisce i lavoratori sapendo di farla franca e l’incapacità di famiglie e scuole di insegnare l’educazione, ma anche Comune di Venezia e Actv hanno responsabilità. Da anni poniamo la questione a ogni tavolo, senza risposte: abbiamo 20 casi l’anno a Venezia, ora anche di giorno».

Ma Actv si dice impotente:

«È una escalation senza più confini – ammette il direttore automobilistico, Elio Zaggia – Eravamo all’erta sulle fasce serali e su certe linee più a rischio, presidiate dal nostro personale ispettivo e dai volontari dell’Associazione nazionale carabinieri, che collaborano con noi. Il problema però si sta estendendo alle ore di giorno, agli studenti e a linee finora tranquille. Con l’associazione abbiamo fatto azioni mirate anche su corse scolastiche dove ci avevano segnalato episodi di bullismo, e aumenteremo i controlli, ma non abbiamo le risorse per presidiarle tutte: sono 300 al giorno. Possiamo solo tenere gli occhi aperti e denunciare».