Martina Camuffo assunta incinta, ma ex dipendente denuncia: “Operazione di marketing”

di redazione Blitz
Pubblicato il 9 Febbraio 2017 - 19:26 OLTRE 6 MESI FA

MESTRE (VENEZIA) – La web agency Creative Way di Mestre (Venezia) ha fatto parlare di sé dopo che il suo titolare, Samuel Schiavon, ha assunto una giovane donna incinta, Martina Camuffo. Si è parlato di un raro esempio di valorizzazione del lavoratore in quanto persona, con quello che porta con sé, al di là del fatto che una gravidanza possa procrastinare il momento in cui il lavoro verrà effettivamente svolto (la maternità, comunque, è pagata dall’Inps, e non dal datore di lavoro). Solo che con la notorietà del caso qualcuno che ha lavorato in quella stessa agenzia si è fatto avanti per dire anche quello che lì non andava: stipendi pagati in ritardo, lavoratori tenuti senza contratto, Tfr non pagati. Insomma: l’assunzione di Martina Camuffo sarebbe solo “un’operazione di marketing”.

Questa, almeno, è la versione di un’altra Martina, Martina Cognolato, una giovane grafica ed esperta di comunicazione, ex dipendente della Creative Way, che alla notizia dell’assunzione ha scritto in un lungo post su Facebook:

“Come ex dipendente di questa azienda quello che posso dire è che ogni medaglia ha due facce. Sì perché nessuno ha indagato sul passato di questa web agency. Nessuno si è informato sul perché tra il 2014 e il 2016 se ne siano andati TUTTI i dipendenti, presi letteralmente in giro da un titolare intento a fare bella figura sui social network postando foto della propria auto sportiva, di orologi costosi e di viaggi in America e trascurando a livello professionale ed economico i propri dipendenti, dallo stagista alle figure più senior, versando gli stipendi a singhiozzo e rimandando con scuse futili e addirittura menzogne le liquidazioni del TFR”.

E proprio qui sta il punto: secondo la testimonianza di questa giovane lavoratrice, contatta dall’Huffington Post, 

“bisognerebbe chiedersi: come si è comportato questo imprenditore con tutti gli altri suoi dipendenti o collaboratori? Male, molto male. C’è chi è in causa, chi come me aspetta ancora il Tfr, chi deve essere ancora pagato con belle cifre. E allora ce lo siamo chiesti: ma non è che è una operazione di marketing?”.

Martina Cognolato è contenta per quanto accaduto a Martina Camuffo, ma allo stesso tempo si rende conto che, come lei,

“anche i miei colleghi avevano lo stesso diritto di avere la stabilità e la sicurezza che un lavoro può offrire. Sto parlando di ragazzi, anche giovanissimi, con tanto entusiasmo e con tanta voglia di crescere, che hanno portato l’azienda a vincere svariati premi per l’innovazione e la creatività dei propri progetti. Se ne sono andati tutti, uno alla volta. È questa l’azienda-tipo da promuovere, da lodare?”.

 

 

Martina Cognolato è entrata nella web agency nel 2012, e ha lavorato lì fino al 2016. All’inizio, ha raccontato all’Huffington Post,

“andava tutto bene, era una agenzia piccola, con tre persone. Si comportavano bene. Mi hanno fatto un contratto di apprendistato e pagavano regolarmente. Pian piano sono aumentati i clienti ma dopo un anno e mezzo c’erano sempre più persone al lavoro, una decina, figure con o senza contratto. Così sono cominciati i problemi nei pagamenti”.

Quando ha letto dell’assunzione di Martina Camuffo, con le lodi da tutte le parti e persino la telefonata di ringraziamento a Schiavon da parte dell’ex presidente Matteo Renzi, Martina Cognolato ha chiamato l’ex datore di lavoro.

“Ero inviperita, e non è una cosa da me. Gli ho chiesto perché si faceva bello dicendo che aveva assunto una donna incinta ma poi non pagava tutti altri noi. A me deve ancora il Tfr. Una stagista mi ha poi detto che subito dopo averlo chiamato è stata contattata: le hanno assicurato che ora le pagheranno gli arretrati. Spero almeno il mio sfogo sia servito a qualcosa: non dovevamo arrivare a questo”.

E aggiunge:

“Credo si sia fatto portatore di valori non suoi, con tanto di pacca sulle spalle di Renzi. A me sembra tanto l’operazione di marketing di una azienda in difficoltà”.

Schiavon, dal canto suo, ha negato tutto:

“E’ assolutamente tutto falso, ha detto all’Huffpost, facciamo parlare i fatti: la notizia è che noi assumiamo una ragazza incinta e che ci impegniamo a valorizzare le persone in cui crediamo. Con gli ex dipendenti abbiamo risolto tutti i pendenti. Chi dice il contrario lo fa per avere 5 minuti di notorietà”.

L’imprenditore nega che ci siano delle cause. Ma ammette:

Sì, con l’altra ditta, quella con cui avevo prima, c’erano stati dei licenziamenti. Come quello di Martina Cognolato, che tra l’altro aveva fretta di andare via lasciandoci con poco preavviso. Ma ripeto: abbiamo saldato tutto”.