Marzo Ziliotto muore in un incidente stradale, parenti risarciti 18 anni dopo

di redazione Blitz
Pubblicato il 26 Novembre 2016 - 10:14 OLTRE 6 MESI FA
Marzo Ziliotto muore in un incidente stradale, parenti risarciti 18 anni dopo

Marzo Ziliotto muore in un incidente stradale, parenti risarciti 18 anni dopo

BORSO DEL GRAPPA (TREVISO) – Muore in un incidente stradale: i familiari risarciti dopo 18 anni. Tanto è durata la battaglia legale, arrivata fino in Corte di Cassazione, dei parenti di Mario Ziliotto, trentenne di Borso del Grappa (Treviso) morto in un incidente in scooter il 17 marzo 1998.

Adesso, diciotto anni dopo, la Cassazione ha accolto il ricorso e ha stabilito che, “nel caso di sinistro cagionato da veicolo non identificato”, il fondo vittime della strada deve risarcire anche se si accerta solo successivamente l’identità del responsabile.

Come racconta Giorgio Barbieri sulla Tribuna di Treviso, 

È stata una battaglia legale lunga e complicata, iniziata nel 1998. In sede penale il giudice dell’udienza preliminare stabilì che non fu un’auto pirata a uccidere Mario Ziliotto (…).  Bastò la caduta dalla Vespa 50, che viaggiava lungo via Molinetto, a provocare lesioni tali da causare il decesso. Secondo una perizia il corpo del povero Ziliotto venne successivamente travolto da più vetture: soltanto uno degli automobilisti, Carlo Secco di 25 anni, residente a Solagna, si accorse di aver schiacciato qualcosa. E così, dopo l’incidente, si presentò spontaneamente agli inquirenti raccontando l’accaduto.

Secco venne indagato per omicidio colposo, omesso soccorso e guida in stato di ebbrezza, ma venne scagionato dopo che fu appurato che Ziliotto era uscito di strada da solo, aveva sbattuto contro un muretto ed era caduto a terra, ed era morto per le lesioni riportate.

A quel punto è iniziata la battaglia in sede civile per ottenere il risarcimento da parte del fondo vittime della strada. Dopo la morte della madre di Ziliotto, è stata una cugina di Montebelluna a portare avanti il procedimento. Dopo vari rigetti, la Cassazione ha accolto il ricorso.