Massimo Bossetti, il consulente Ezio Denti: “Omicidio Yara in ambito giovanile. Ci sono altre prove”

di redazione Blitz
Pubblicato il 27 Giugno 2017 - 16:39 OLTRE 6 MESI FA
Massimo Bossetti, il consulente Ezio Denti: "Omicidio Yara in ambito giovanile. Ci sono altre prove"

Massimo Bossetti, il consulente Ezio Denti: “Omicidio Yara in ambito giovanile. Ci sono altre prove”

BERGAMO – L’omicidio di Yara Gambirasio sarebbe “maturato in ambito giovanile”. Ne è convinto Ezio Denti, consulente del pool difensivo di Massimo Giuseppe Bossetti, condannato in primo grado all’ergastolo. Ai microfoni di “Legge o Giustizia”, format condotto da Matteo Torrioli su Radio Cusano Campus, Denti ha commentato l’avvio del processo di appello nei confronti del carpentiere di Mapello, in programma il 30 giugno. “C’è voglia di non raggiungere la verità e non tutelare gli italiani”, ha detto senza mezzi termini.

È provato, dimagrito, Massimo Bossetti. Stanco ma non senza speranza. Il muratore di Mapello condannato all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio, si trova in carcere a Bergamo dove si è messo a fare alcuni lavoretti, riporta il Giorno. “Chiedo una nuova perizia sul Dna. Sono pronto a giocarmi tutto perché so di essere innocente”, continua a ripetere in attesa di venerdì 30 giugno quando sarà davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Brescia. Sarà il primo assalto della difesa alla sentenza con cui un anno fa l’Assise di Bergamo gli ha dato l’ergastolo.

“Noi siamo convinti di quello che stiamo facendo – ha aggiunto il consulente – Speriamo bene ovvero che il 30 ci sia una risposta positiva sulla richiesta di nuova perizia del Dna. In primo grado, purtroppo, non abbiamo potuto fare nulla, neanche le perizie sui reperti. L’avvocato Claudio Salvagni ha detto una cosa giustissima: non si vuole arrivare alla verità. Bossetti ha bisogno di avere una certezza. Rispetto la scienza ma non si può decidere della vita di una persona solo su questi indizi. Non c’è nulla che possa legare quest’uomo a questo omicidio”.

Per l’appello la difesa ha in serbo alcune novità: “Ci sono tante novità, abbiamo mantenuto massimo riserbo. Non abbiamo neanche fatto copie della richiesta d’appello per evitare che andassero all’esterno. Ci sono elementi già conosciuti che la Procura non ha trattato e che sarebbero sufficienti per nuovo filone d’indagine. Sono sempre convinto che quello di Yara Gambirasio sia un omicidio in ambito giovanile”.

Il presidente della Corte d’assise d’appello di Brescia ha vietato riprese video, audio e fotografiche nell’aula dove si svolgerà il processo.

“Se le telecamere fossero entrate in tutte le udienze del primo grado – ha commentato Denti –  gli italiani sarebbero stati informati sull’accaduto. Invece c’erano giornalisti che riportavano informazioni sbagliate. Ci siamo dovuti difendere prima dai giornalisti e poi dal resto. Abbiamo avuto condizioni particolari e tutti gli italiani non avrebbero avuto dubbi sul cercare di aiutare Bossetti. I giudici pensano che verrebbero fatti a pezzi se potessero entrare le telecamere”.