Massimo Cacciari: “Carceri italiane come i manicomi, luoghi di tortura”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Aprile 2014 - 21:53 OLTRE 6 MESI FA
Massimo Cacciari

Massimo Cacciari (foto LaPresse)

MILANO – Massimo Cacciari contro le carceri italiane. Secondo il filosofo, infatti, le nostre celle  “sono luoghi di tortura. Lo dice anche l’Unione Europea, che per questo ci fa pagare 300 milioni di multa”.

Cacciari ne ha parlato facendo un parallelo provocatorio con i manicomi chiusi con la legge 180 del 1978, ispirata da Franco Basaglia, di cui martedì 15 aprile si è discusso a Milano. L’occasione è stata la presentazione di ‘Le nuvole di Picasso’, un libro scritto dalla figlia di Basaglia, Alberta, insieme alla giornalista veneziana Giulietta Raccanelli.

”Ho pensato che era ora – ha detto Alberta Basaglia, che è responsabile del Servizio di Partecipazione giovanile e Cultura di pace del Comune di Venezia, dove dal 1980 dirige il Centro donna e il Centro anti violenza – che cominciassi a raccontare una vicenda (quella della Legge 180, ndr) che non si è ancora conclusa. Ma vista con gli occhi dei bambini”.

”La cosa che mi ha più colpito di questo libro (Feltrinelli, 91 pagine, 10 euro, ndr) – ha detto Cacciari – è il fatto che Franco e Franca Basaglia sono sempre sullo sfondo ma non compaiono mai. Alberta non ne parla direttamente. Ed è importante conoscere il rapporto di questi personaggi coi bambini; quello del genitore che non ti insegna il latino o il tedesco, ma ti allena al giusto comportamento, semplicemente col suo esempio”.

Anche per Cacciari, quella dei manicomi è una storia non finita:

”La rivoluzione di Basaglia è rimasta incompiuta. Perché quando butti giù i muri dei manicomi e non aiuti le persone, nelle case, ad affrontare i problemi, si vanifica ogni riforma. Ma non si può dire oggi che era una rivoluzione sbagliata perché poi la società è stata lasciata sola. E lo sa bene chi come me ha fatto il sindaco: siamo stati completamente abbandonati. Ci volevano investimenti nel sociale che non ci sono stati. Ma i manicomi erano una barbarie, luoghi di tortura”. Appunto, ”come oggi le carceri, per le quali l’Unione Europea ci fa pagare 300 milioni di multa”.