Massimo Giuseppe Bossetti-Yara Gambirasio si conoscevano? Testimone: “Li vidi insieme”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 6 Marzo 2015 - 10:33 OLTRE 6 MESI FA
Massimo Giuseppe Bossetti-Yara Gambirasio si conoscevano? Testimone: "Li vidi insieme"

Massimo Giuseppe Bossetti-Yara Gambirasio si conoscevano? Testimone: “Li vidi insieme”

BERGAMO – “Ho visto Yara Gambirasio e Massimo Giuseppe Bossetti in auto insieme più di una volta”. A parlare è Alma Azzolin, la madre di una ragazza che come Yara frequentava il Centro sportivo di Brembate Sopra.

Panorama scrive che la donna, le cui testimonianze sono state acquisite dai Pm, ha spiegato di aver visto più volte insieme Bossetti e la piccola Yara, uccisa nel novembre 2010 a Brembate Sopra, mesi prima dalla scomparsa della ragazzina. La Azzolin ha detto di aver visto Yara e Bossetti in auto insieme già da settembre 2010, due mesi prima della scomparsa. Scrive Panorama:

“Gli inquirenti, rivela ancora Panorama, hanno interrogato due volte la signora Azzolin, il 24 e il 27 novembre 2014. Nel secondo interrogatorio le hanno mostrato una particolare foto di Yara, davanti alla quale la donna non ha avuto alcun dubbio: è lei la ragazza vista in macchina con Bossetti.

Ma a supporto della tesi di “frequentazioni pregresse” ci sono le tracce dei sedili del furgone trovate in parti specifiche del corpo di Yara che fanno pensare che sia salita di sua spontanea volontà. Poi la tempistica dell’uscita dalla palestra, che fa pensare a un appuntamento, il reggiseno intatto e la scarpa slacciata e ricalzata. Per finire con un particolare che suona come la controprova: Bossetti è stato accusato di omicidio volontario aggravato e calunnia. Non gli è stato contestato il sequestro di persona, perché la procura ritiene che non sia stata costretta con la forza a salire su quel furgone”.

Oltre alla testimonianza della donna c’è anche quella di Giovanni Bossetti, il padre non biologico di Massimo, che ha raccontato agli inquirenti che la sera del ritrovamento del corpo di Yara il figlio chiamò la madre Ester Arzuffi e gli chiese di raggiungerlo. Il Mattino scrive:

“A questa strana circostanza ricordata da Giovanni Bossetti si aggiunge anche quella riferita da un’amica di Marita Comi, moglie di Massimo Bossetti: la donna, convocata come testimone lo scorso giugno, ha raccontato di aver raccolto una confidenza della stessa Marita, la quale le aveva detto che si era recata con il marito sul campo di Chignolo d’Isola, dove era stato trovato il corpo di Yara, e di essere rimasta stupita di questa circostanza.

Oltre a ciò, come si evince dalle carte dell’inchiesta, vanno ricordati anche le ricerche d’immagini pedopornografiche effettuate con il suo computer portatile e di notizie che riguardavano fatti di cronaca simili a quello di Yara. Infine, per sottolineare la “spiccata capacità di mentire” che investigatori e inquirenti ritengono Bossetti abbia dimostrato nel tempo, va citata la “emblematica simulazione di un tumore al cervello e la necessita’ di essere sottoposto a chemioterapia per cercare di assentarsi dal cantiere ed eseguire piccoli lavori extra”.