Massimo Zen, vigilante, uccide Manuel Major, giostraio, durante una rapina. “Ora temo ritorsioni”

di redazione Blitz
Pubblicato il 30 Aprile 2017 - 09:18 OLTRE 6 MESI FA
Massimo Zen, vigilante, uccide Manuel Major, giostraio, durante una rapina. "Ora temo ritorsioni"

Massimo Zen, vigilante, uccide Manuel Major, giostraio, durante una rapina. “Ora temo ritorsioni” (Manuel Major, foto da Facebook)

TREVISO – Manuel Major, il giostraio di 36 anni di Giavera del Montello (Treviso) ferito da un vigilante durante una rapina nel trevigiano la notte tra il 21 e il 22 aprile, è morto. E adesso la guardia giurata che l’ha colpito, Massimo Zen, 47 anni, è accusata di omicidio. Ma lui si difende e parla di “legittima difesa”, la società per cui lavora, il Gruppo Battistolli, si schiera dalla sua parte. Ma lui, Zen, teme eventuali ritorsioni da parte del clan dei Major.

Il vigilante, ricorda il Gazzettino, aveva sbarrato la strada alla Bmw dei presunti ladri a Barcon di Vedelago e, per fermarli, aveva esploso alcuni colpi di pistola. Uno dei proiettili aveva raggiunto in pieno volto il conducente dell’auto in fuga, Major.

Il giostraio era stato trasportato d’urgenza all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso in gravissime condizioni, ma il 25 aprile è morto. E l’accusa nei confronti di Zen, la guardia giurata che ha sparato, è passata da tentato omicidio ad omicidio.

Zen, però, si difende: “Ho agito per legittima difesa”, ha detto al suo avvocato, “e anche se mi hanno cercato centinaia di persone, non parlerò finché non sarà delineato il perimetro delle accuse che mi vengono mosse”, riferisce La Tribuna di Treviso. In particolare Zen avrebbe riferito di aver visto esplodere dall’auto dei banditi in fuga tre spari.

Chi conosce Zen parla di un uomo profondamente colpito dall’accaduto, “sospeso tra la convinzione di aver fatto la cosa giusta, il rammarico per l’esito drammatico dello scontro, e la paura per eventuali ritorsioni da parte del clan dei Major”, scrive il quotidiano trevigiano.

“È un professionista serio, gli è stata assegnata la Stella d’Argento per meriti di operato, ma è pur sempre un essere umano, non può non risentire di quanto accaduto”, ha raccontato ieri un collega dei Rangers.E proprio dalla società di vigilanza, il Gruppo Battistolli, è arrivata ieri una presa di posizione ufficiale:

“La società è profondamente colpita. I nostri agenti sono tutti scrupolosamente selezionati e supportati da una formazione continua, tale da garantire ad ogni guardia giurata la capacità di osservare i dettami normativi, nell’affrontare le quotidiane incombenze a tutela del patrimonio dei propri clienti”.

Al momento Massimo Zen resta formalmente in ferie. La sua pistola d’ordinanza è stata sequestrata, ma non gli è stato revocato il porto d’armi. Lui, però, ha paura. Non solo del processo, ma anche di eventuali ritorsioni del clan dei Major. Tanto di aver chiesto alle forze dell’ordine una protezione speciale per sé e per i suoi familiari.